Di seguito un estratto della intervista apparsa sul numero di settembre di Progetto Cucina
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Edi Snaidero è più che ottimista. Secondo il presidente di Efic (la Federazione europea delle industrie del mobile), l’Italia potrebbe superare la Germania e divenire il primo esportatore europeo di cucine. In effetti l’export mette a segno ottime performance anno su anno,con quella che sembra essere una crescita sempre più veloce. L’Italia al momento rappresenta il 22% della produzione totale di cucine europee.
Progetto Cucina ha intervistato i vertici di Febal Casa, Modulnova, Stosa Cucine e Veneta Cucine per capire come esportano i brand italiani e che ruolo svolge il segmento del contract.
Febal Casa punta fuori dall’Europa
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Giovanni Battista Vacchi, Amministratore Delegato di
Colombini Group
“Stiamo crescendo costantemente in tutte le aree che abbiamo identificato nel nostro piano strategico di sviluppo”, esordisce Giovanni Battista Vacchi, Amministratore Delegato di Colombini Group, “il mercato nordamericano è certamente molto interessante per le prospettive che offre e un’espansione in questo mercato ci consentirà di ampliare il nostro raggio d’azione anche in Centro e Sud America. In Medio Oriente siamo molto forti negli Emirati Arabi e stiamo valutando con grande attenzione l’evoluzione del mercato in Arabia Saudita”.
In Febal la quota di vendite estere si aggira attorno al 15%, percentuale per la quale si prevede un rialzo al 20-25% nei prossimi anni. L’obiettivo per il 2023? L’inaugurazione di 20 negozi monomarca in Italia e 15 all’estero, tra i quali il primo flagship store di Miami. Si prospettano inoltre aperture di oltre 65 punti vendita esteri entro il 2025. I mercati in cui Febal Casa è fortemente presente sono quello svizzero, quello francese e lo spagnolo. Anche la Cina rappresenta un mercato in crescita in cui il brand è molto affermato. “I nostri piani di crescita sono ambiziosi e estremamente sfidanti”, commenta l’Amministratore delegato,“perché vogliamo essere pronti per competere in mercati diversi da quello domestico portando i nostri prodotti di grande qualità, le nostre competenze e il nostro stile oltre Oceano”.
Febal Casa raggiunge la sua vasta clientela estera attraverso i suoi negozi monomarca. “All’estero cresciamo soprattutto grazie ad accordi con partner che ci supportano nello sviluppo in tutto il mondo. Negli Stati Uniti abbiamo scelto di aprire prima una filiale e poi un flagship store che gestiremo direttamente”, dice Vacchi.
Colombini Group presenta, inoltre, una crossbrand Division: Colombini Group Contract specializzata nelle progettazioni chiavi in mano per ambiti residenziali e uffici, che solamente nel 2023 raggiungerà i 20 milioni di euro: risultato reso possibile dallo sviluppo di progettazioni in tutto il mondo.
Modulnova: export al 30% del fatturato
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Dario Presotto, presidente di Modulnova ® Fredi Marcarini
Nata nel 1988 e guidata dalla famiglia Presotto, Modulnova conta più di380 punti vendita in tutto mondo, con una particolare presenza, oltre che in Italia, in Austria e Francia. Sono invece più di 35 gli store monomarca non vincolati in esclusiva dalle cucine ma in cui il settore living, quello outdoor e dei bagni diventa co-protagonista raggiungendo tutte tutte le sfaccettature della casa, riuscendo ad accogliere un pubblico sempre più vario e in continua evoluzione.
“Un ruolo sempre più strategico è rappresentato dagli store monobrand”, racconta Dario Presotto, presidente dell’azienda. “I flagship store Modulnova non sono gestiti direttamente dall’azienda ma da partner altamente selezionati”.
Modulnova ha mandato in archivio il 2022 con un fatturato di circa 60 milioni di euro, nel quale la quota di export supera il 30%. Ma, come sottolineato da Presotto: ”fra i nostri obiettivi c’è l’incremento della quota export al 50% da qui ai prossimi 4 anni. Continuare a far crescere il brand in Europa, ed entrare in nuovi mercati come gli Stati Uniti, il Medio Oriente e l’Asia. Il mercato del contract rappresenta il 6% del fatturato. Prevediamo una crescita che sarà significativa per i prossimi anni, dovuta soprattutto alla crescente domanda internazionale“. La divisione contract è un servizio esclusivo dedicato ai professionisti del mondo contract che comprende le fasi di consulenza alla progettazione, un servizio completo per la nostra distribuzione ed è composta da un team di professionisti coadiuvati da un capillare network aziendale”.
Stosa Cucine: il giro del mondo in 80 Paesi
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Leonardo Sani, Export sales director di Stosa Cucine
Fondata nel 1964 dalla famiglia Sani, Stosa Cucine ha fatturato nel 2022 183 milioni di euro (+22% rispetto al 2021) con più di 300 dipendenti. L’export rappresenta più del 20% del ricavo, concentrandosi maggiormente su Canada, Olanda e Nord Africa.
Con una presenza in oltre 80 Paesi, Stosa raggiunge la sua vasta clientela attraverso un’ampia rete di negozi monomarca: ”Non siamo presenti attraverso il franchising”, spiega Leonardo Sani, Export sales director di Stosa Cucine, “ma con progetti di partnership commerciale. Nei mercati più maturi abbiamo una strategia di apertura di flagship store, mentre negli altri mercati spesso abbiamo solidi rapporti con distributori”. Tra i prossimi progetti dell’azienda si trova lo sviluppo di una copertura, più capillare e ampIa, nei mercati esteri, soprattutto quello europeo: rafforzare e ampliare una gamma di prodotto media-alta si dimostra essenziale per Stosa Cucine.
“Abbiamo una strategia flessibile”, continua il manager, “con diversi format di business aseconda del mercato di riferimento, dai grandi distributori alla rete di negozi mono e multibrand”.
Gli obiettivi a medio-lungo termine di Stosa Cucine si dimostrano semplici ma, allo stesso tempo, cruciali: ”Vogliamo consolidare la crescita nei mercati europei ma soprattutto vogliamo aumentare e sviluppare ulteriormente il Middle East e il Nord America. Abbiamo anche un nuovo e ambizioso progetto di sviluppo in Cina” commenta Sani.
Il canale contract risulta fondamentale per il fatturato di Stosa Cucine: ”Il contract rappresenta un importante sbocco per il nostro business in affiancamento al canale retail, che però rimane per noi il canale primario per la nostra strategia di vendita”, conclude David Sani.
Veneta Cucine: puntiamo sui monomarca
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Andrea Giorgini, Export Sales Manager. di Veneta Cucine
I punti di forza dell’export di Veneta cucine? Prodotti che riescono a raggiungere tutte le tipologie di clientela. “Andiamo da un prodotto semplice per il canale contract a un prodotto di fascia alta anche grazie anche al marchio Caranto, il nostro brand di piani tecnici in quarzo e ceramica. Con Caranto riusciamo quindi a fornire un pacchetto composto da prodotti di fascia medio-alta che garantiscono un prezzo molto competitivo verso gli altri mercati”, spiega Andrea Giorgini, Export Sales Manager.
Oggi Veneta Cucine ha un fatturato di oltre 330 milioni di euro. ”La percentuale export sui ricavi si aggira intorno al 18% mentre, per quanto riguarda l’incidenza sulla produzione, possiamo parlare di un 30%; questa importante differenza è data dal fatto che all’estero non vendiamo elettrodomestici; inoltre, nei mercati Extra UE non vendiamo ancora i Top” spiega ancora Andrea Giorgini.
“La mission di Veneta Cucine è sempre stata quello di rivolgersi al cliente finale attraverso il canale Retail e quindi l’obiettivo principale rimane lo sviluppo dei negozi monomarca; ovviamente in alcuni mercati è presente anche il Contract gestito attraverso i nostri partner commerciali locali; la percentuale di fatturato Contract è di circa il 30% sul fatturato export” prosegue il manager.
”Nell’obiettivo di crescita generale”, sottolinea Giorgini, “lo sviluppo è concentrato su il canale monomarca: la crescita può essere attuata attraverso una particolare attenzione al prezzo senza perdere di vista le caratteristiche che contraddistinguono il marchio: cucine di design, di qualità e funzionali. La possibilità di utilizzare i nostri prodotti per arredare altri ambienti della casa oltre alla cucina, è un vantaggio molto importante. La nostra struttura produttiva integrata verticalmente ci permette di esaudire tutte le richieste custom made. In Francia siamo attivi attraverso una nostra società commerciale che si occupa dello sviluppo gestione e back office del mercato francese nel quale negli ultimi 18 mesi si è potuta osservare un’importante crescita. A questi si aggiungono Spagna e Cina”.
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