La ‘festa di compleanno organizzata da FederlegnoArredo per celebrare gli 80 anni dalla sua fondazione a Venezia, nell’isola di San Servolo, è stata intaccata se non rovinata dai dati di febbraio.
Secondo le elaborazioni del centro studi Fla, le esportazioni di legno e arredo italiani sono infatti diminuite del 4,8%, portando il dato cumulato del bimestre a -0,7%. A incidere negativamente sono soprattutto i dati di Germania e Francia, primi due mercati di sbocco per la filiera, che nel primo bimestre dell’anno continuano a perdere terreno (rispettivamente -3,2% e -3,3%). Stazionari gli Stati Uniti (-0,1%), terza destinazione per il settore, mentre crescono il Regno Unito (+1%) e, in modo più robusto, la Spagna (+6,6%) e la Polonia (+11,5%), riporta il Sole 24 Ore insieme a un commento del presidente Claudio Feltrin.
«Sono dati di difficile lettura, altalenanti e contraddittori, specchio proprio dell’incertezza che domina sui mercati . Di fatto, è come se tutto fosse sospeso, congelato, in attesa che la situazione si sblocchi».
In compenso il dato di marzo sulla produzione segna un +4,7% per l’industria del legno e un +7,6% per quella del mobile, in controtendenza rispetto alla manifattura italiana nel suo complesso, che segna un ulteriore -3,3%. “Restiamo prudenti nell’interpretazione di questo dato” – osserva Feltrin -“potrebbe riflettere un ripristino delle scorte dopo il rallentamento degli ultimi mesi, oppure il fatto che sono entrati in produzione ordini rimasti in sospeso. Va segnalato che che, negli Stati Uniti, c’è stata una piccola fiammata di acquisti in vista dei dazi».
Qualche preoccupazione genera, inoltre, il dato delle importazioni dalla Cina in febbraio (+18,4%), che potrebbe essere un effetto collaterale dei dazi imposti da Trump al Paese asiatico, che per compensare i mancati commerci con gli Usa sta aumentando le proprie vendite in Europa.
In caso di citazione si prega di citare e linkare progettocucinabiz.it