WeDo Holding si riorganizza e punta sui servizi

Arrital e Doimo Cucine fanno capo ora a We Do Home. Il nuovo Piano industriale punta all'estero e va oltre il retail verso il contract e la gestione integrata
Lo Showroom Doimo a Madrid

WeDo Holding, il gruppo che comprende 11 marchi fra i quali Arrital e Doimo Cucine  ha posto le basi per il nuovo Piano industriale, che sarà approvato nel mese di marzo e prevederà lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi a valore aggiunto, con una forte spinta all’internazionalizzazione, riferisce il Sole 24 Ore.

Il gruppo ha chiuso il 2024 con 274,7 milioni di euro di fatturato (-3% rispetto ai 283 del 2023) e un Ebitda di oltre 30 milioni, con un utile netto di 15,5 milioni (in aumento del 25% rispetto al 2023) e una posizione finanziaria netta in calo di 54 milioni (65 milioni nel 2023). Il patrimonio netto sale da 70,1 milioni del 2023 a 82,6 nel 2024.

WeDo ha ridotto il numero di società da 12 a 5, ovvero quattro controllate più la capogruppo (We.Do Holding), divise per aree di attività: We Do Home (casa) comprende Arrital e Doimo Cucine, Busnelli, Copatlife, Altamarea, Diva Divani e Rotaliana, Le altre tre società sono We Do Spaces (uffici e medicale); We Do Life (general contractor per la costruzione o ristrutturazione degli edifici, l’interior design, la fornitura dei servizi e delle utenze, compresa la produzione di energia elettrica); e Frezza (ufficio).«Vogliamo diventare un punto di riferimento per un business che integri design to build, architettura d’interni, arredi, servizi di gestione e utility», ha spiegato il presidente, Andrea Olivi, L’obiettivo è vendere oltre la tradizionale distribuzione retail, “soprattutto di costruire, arredare, fornire le tecnologie e gestire le utenze per i nostri clienti. Il valore della catena globale è cambiato e non risiede più nel prodotto in sé, ma nei servizi aggiuntivi”. 

Il Piano individua alcune aree di espansione all’estero e prevede anche alcune sedi produttive o di distribuzione fuori dall’Italia,. Negli Stati Uniti, ma anche in Europa, Messico e Medio Oriente», aggiunge l’imprenditore.

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