Whirlpool inizia a reagire al crescente numero di articoli (qui il nostro) e di iniziative parlamentari dedicati al timore che il gruppo riduca fortemente la sua presenza industriale e/o commerciale in Europa. Lo fa però ‘sottotraccia,’ con risposte che non provengono dai vertici ma dai livelli intermedi della gerarchia.
Il responsabile delle attività Whirlpool nel canale cucine in Germania Christian Unger ha concesso una intervista a Moebelkultur definendo “speculazioni in libertà” le voci di cessione.
In Italia Maurizio David Sberna, Corporate Communications, CSR and Reputation Director, EMEA ha risposto al sito firstonline.it uno dei tanti media che, come e-duesse, hanno seguito con preoccupazione le voci di disimpegno dell’azienda. Sberna, che fino al febbraio dello scorso anno seguiva le relazioni istituzionali di Cassa Depositi e Prestiti e riporta al presidente EMEA di Whirlpool Corporation, ha detto: “Whirlpool sta cercando di rispondere con la massima agilità possibile (alle difficoltà nella supply chain ndr) , sia gestendo in modo integrato la produzione che la flessibilità della stessa (es. fermandosi quando mancano determinati componenti e riorganizzandosi con più rapidità quando le materie prime sono disponibili)”, ha detto il PR di Whirlpool Emea, ricordando che “Whirlpool ha riportato a Siena una linea produttiva di congelatori a pozzo che era prima dislocata in Cina, e che serve il mercato nordamericano” ed elencando gli 837 milioni di euro di investimenti effettuati in Italia da Whirlpool Emea, “e ne stiamo investendo 87 nel solo 2022 tra prodotto, processo, innovazione e tecnologia. dall’inizio dell’anno”.
“In generale” ha concluso Sberna, “direi che tutti questi dati dimostrano a mio parere che Whirlpool è ancora ben salda in EMEA e che la tendenza della crescita delle quote di mercato è un ulteriore rafforzativo della bontà della strategia attuata”.
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