La debole crescita economica e l’alto tasso di disoccupazione continuano a preoccupare l’Europa. La crisi finanziaria ed economica non è ancora superata anche se, in alcuni Paesi europei, la recessione ha raggiunto il suo punto più basso. Quanto segue è il risultato dell’indagine GfK sul clima dei consumi in Europa che presenta una panoramica sullo sviluppo delle aspettative econo-miche e di reddito e della propensione agli acquisti fra i consumatori di 12 Paesi europei dove comunque aumenta la speranza che, nel medio termine, si possa arrivare alla conclusione della crisi finanziaria. L’Italia – evidenzia Gfk – è bloccata dalla più lunga recessione degli ultimi decenni. Il potere economico, all’inizio dell’anno, è diminuito dello 0,5% e si prevede che nel secondo trimestre scenda ulteriormente. “D’altronde la terza più grande economia della zona euro ha subito una contrazione per sette trimestri consecutivi, la peggiore condizione dall’inizio delle rilevazioni, avviate nel 1970” viene precisato: “Il perdurare della recessione ha ora un impatto enorme sulla vita quotidiana, con milioni di italiani che non sono più in grado di acquistare i beni essenziali e che, per fare fronte alle spese quotidiane, devono attingere ai loro risparmi. Uno su cinque non è in grado di sostenere le spese di riscaldamento domestico; la carne è diventato un articolo di lusso e meno della metà della popolazione è in grado di permettersi una vacanza”. Ciò nonostante anche in Italia l’indicatore delle aspettative economiche è e aumentato e testimonia una ritrovata speranza degli italiani non deve essere sottovalutata e deriva soprattutto dalle aspettative legate a una discontinuità sul fronte dell’austerità: “ Il nuovo Governo ha recentemente annunciato di volersi discostare dal percorso di rigida austerità e di non prevedere, nel corso di quest’anno, aumenti di tasse o l’introduzione di ulteriori tagli. Gli italiani sperano che questo possa dare uno stimolo sufficiente all’economia, consentendo così al Paese di imboccare il percorso di uscita dalla recessione” conclude la nota.
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