Nel II trimestre le vendite del gruppo Arçelik titolare del marchio Beko e azionista di larga maggioranza di Beko Europe sono scese dell’11,5% da 137 a 121 miliardi di lire turche. Sostanzialmente Arçelik realizza un terzo del fatturato in Turchia (dove il mercato ‘tira’), un terzo in Europa (dove si concentrano le difficoltà) e un terzo nel resto del mondo (dove la multinazionale turca ha investito molto e sta raccogliendo qualche risultato).
Il calo si è concentrato nei -9% GED mentre sono cresciute le vendite di condizionatori. In volume le vendite sono aumentate del 5% in Italia, e del 10% in Spagna mentre si sono ridotte in Francia e Germania. In totale in volume le vendite in Europa sono aumentate solo dell’1,4%.
I costi operativi sono in rialzo e pesano maggiormente su un volume di vendite in calo. D’altra parte la debolezza del dollaro (valuta utilizzata per acquistare buona parte delle materie prime e componenti) ha migliorato il margine lordo dal 27,2 al 28,4%.
Ci sono quindi luci ed ombre nel bilancio della multinazionale turca (che afferma di aver completato due terzi della prevista riduzione di personale negli uffici): l’Ebitda è salito dal 4,9 a 5,9% ma il costo del debito (7 miliardi di lire turche) fa chiudere il trimestre con una perdita di 3 miliardi.
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