Di seguito un estratto aggiornato dell’articolo pubblicato su Progetto Cucina di gennaio-febbraio (n. 1-2). Per leggere il testo integrale clicca QUI oppure scarica la versione digitale dall’app di Progetto Cucina su Apple Store e Google Play o abbonati direttamente alla versione cartacea della rivista.
Si chiama Beko Europe la società alla quale Whirlpool conferirà tutte le attività in Europa: le 38 filiali europee e i 9 siti produttivi in Italia, Polonia, Slovacchia e Regno Unito, i marchi Hotpoint, Bauknecht e Indesit e per 40 anni l’uso del marchio Whirlpool in Europa e Arçelik, o meglio la sua controllata olandese Ardutch, il gruppo conferirà le sue 25 controllate europee, fra le quali Beko Italy, e 2 stabilimenti in Romania e avrà circa il 75% delle azioni. Nasce così un colosso europeo del bianco che avrà 20 mila dipendenti e 6 miliardi di fatturato (dati 2021) in grado di produrre 24 milioni di pezzi.
Perché Arçelik?
Arçelik fa parte di Koç un gruppo industriale presente in Turchia in vari settori dell’economia, compreso
quello dell’energia. Una lira turca molto svalutata e energia a prezzi non troppo toccati dalla guerra permettono agli stabilimenti Arçelik in Turchia di lavorare a prezzi molto interessanti. Viceversa le attività di Whirlpool Emea sono in netta frenata e in perdita.
Whirlpool quindi accetta condizioni pesanti, aggravate dalla cessione ad Arçelik per soli 20 milioni di
euro delle sue attività in Africa e Medio Oriente pur di abbandonare il campo. Non è chiaro se incasserà qualcosa da Arçelik, probabilmente no, visto che ha messi a bilancio una perdita secca di 1,1 miliardi di dollari.
E ora che succede?
Whirlpool abbandonando Europa, Africa e Medio Oriente (dove rimane presente solo con Kitchen Aid) riduce la base di asset e quindi migliora i suoi ratio finanziari (il return on equity su alza se si riduce la base di capitale) e potrà concentrarsi sul mercato del nord e sud America e in Asia. Potrà contare sulle royalties provenienti dalla cessione del brand Whirlpool in uso per 40 anni a Beko Europe e magari sui dividendi (o sulla cessione?) del 25% che detiene nella nuova società.
La domanda ora è quale sarà il destino delle reti commerciali nei vari Paesi interessati e degli stabilimenti
europei di Whirlpool, sempre che le Antitrust europee non rilevino in qualche categoria una eccessiva concentrazione.Molto dipende dalla qualità e dal costo del lavoro del ‘made in Italy’ e ‘in Europe’, da come si evolveranno i prezzi dell’energia e soprattutto la domanda dei consumatori. Sicuramente i brand della nuova società, se non si sovrappongono, sicuramente insistono quasi tutti sulla stessa fascia media di mercato, peraltro la più colpita. In compenso con un portafoglio così ampio Beko Europe potrebbe rappresentare il partner ideale per il built-in.
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