Rosario Messina, presidente di FederlegnoArredo, e Carlo Guglielmi, presidente del Cosmit e di Indicam (istituto per la lotta alla contraffazione), hanno commentato su “Corriere Economia” di questa mattina la legge sulla tutela del made in Italy da poco approvata alla Camera e in attesa di ratifica al Senato. Tra i punti principali: la tracciabilità dei prodotti e la necessità di una legislazione a livello comunitario per una maggiore trasparenza nei confronti dei consumatori. “ Proprio la tracciabilità è il tema che ci interessa più da vicino” ha detto Rosario Messina al quotidiano. “Ora abbiamo bisogno di leggi sovranazionali che ci tutelino nel mercato globale. Ecco perché sul fronte europeo ci aspettiamo il maggiore sforzo legislativo”. Sulla stessa linea anche le parole di Carlo Guglielmi: “serve un salto di qualità a livello comunitario: avere regole condivise da tutto il mercato. L’etichetta made in Italy da sola rischia di essere un bluff se dietro non c’è la qualità che ci contraddistingue da sempre”. Secondo il testo di legge, che ha incassato il primo sì dalla Camera, è necessario che l’etichettatura – applicata ai settori di abbigliamento, arredo casa, pelletteria e calzaturiero – evidenzi il luogo di origine di ogni fase della lavorazione del prodotto e ne assicuri la tracciabilità. Per ottenere il marchio made in Italy, quindi, l’azienda dovrà fornire informazioni chiare sui processi di lavorazione e dimostrare di avvalersi di una filiera italiana o mantenere almeno due passaggi produttivi sul territorio nazionale. La legge dovrebbe avere ripercussioni positive anche sulla lotta alla contraffazione: “è un fenomeno che si può combattere”, ha concluso Guglielmi, “tenendo presente che a volte il pericolo arriva anche dall’Italia. Solo una tracciabilità completa potrebbe aiutarci a fronteggiare questo pericolosissimo nemico del manifatturiero”. © RIPRODUZIONE RISERVATA In caso di citazione si prega di citare e linkare progettocucinabiz.it