Al costo dell’energia, particolarmente alto in Italia, si aggiunge il raddoppio nel costo del metanolo uno dei principali componenti chimici attraverso cui si producono i collanti necessari alla realizzazione dei pannelli. È in corso una tempesta perfetta per l’industria dei pannelli, commenta Il Sole 24 Ore. Riversare gli aumenti sui clienti è difficile perché la domanda di mobili (soprattutto cucine e bagni) è rallentata e il cliente è estremamente attento ai prezzi.
Pablo Figueroa Lòpez, presidente di Epf, la federazione europea del pannello, precisa: «ci troviamo di fronte a un rallentamento della domanda, in particolare dopo l’estate e soprattutto nei Paesi dell’Europa centrale e orientale, come Germania, Austria, Polonia e Slovacchia». Sono notizia delle ultime settimane le chiusure (temporanee o definitive) o lo stop di intere linee produttive di importanti gruppi tedeschi, polacchi e spagnoli.
In Italia aumenta il numero di aziende del legno che ha prolungato il periodo delle ferie natalizie o che ha fatto domanda per avviare la cassa integrazione. «Negli ultimi 3-4 mesi abbiamo assistito ad aumenti fino al 40% dei prezzi del metanolo, che nel primo trimestre di quest’anno potrebbero raggiungere i 700 euro a tonnellata», spiega Paolo Fantoni, presidente di Assopannelli. «Le aziende, su cui pesa anche il calo della domanda, si trovano in una situazione di forte compressione delle marginalità», spiega al Sole 24 Ore Fantoni, ricordando che il 2024 ha segnato per il settore un significativo calo dei ricavi: l’ultimo Monitor di FederlegnoArredo stima una riduzione del 9,5% delle vendite di pannelli tra gennaio e settembre. Le aspettative degli imprenditori si affidano a una ripresa del mercato immobiliare e delle ristrutturazioni, che tuttavia dipenderà dall’andamento dei tassi di interesse fissati dalla Bce: «Tutti auspichiamo ulteriori riduzioni nei prossimi mesi», aggiunge Fantoni.
Nell’attesa che la domanda riparta, resta il tema dei costi e, su questo, le imprese possono solo fare pressioni su governo e Commissione Ue affinché concedano indennizzi e misure di sostegno alla produzione. A questo proposito Fantoni precisa che «anche l’industria dei pannelli in legno deve essere inserita tra i settori energivori, al pari di ceramica, acciaio o chimica».
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