Con il modello Ki, ideato dallo studio giapponese Nendo, guidato dal designer Oki Sato, Scavolini offre una originale rivisitazione del minimalismo. Al centro di questa cucina ci sono il contenitore e il legno, due concetti che in giapponese sono espressi da un’unica parola: ki. Oki Sato ha dichiarato: “L’idea alla base di questa cucina è di farla scomparire in due oggetti, perché questo ambiente ne è in realtà sempre molto pieno. Sono quindi partito da una cucina costruita con mensole di legno e un contenitore bianco. Una vera e propria sfida perché le funzioni di questo ambiente sono molteplici. Volevo creare maggiore spazio, un senso di libertà e qualcosa che, in un certo senso, ti rilassa: qualcosa di totalmente diverso”. I contenitori appoggiati sulle mensole sostituiscono dunque i pensili e possono essere declinati anche come lavello e piano cottura. Il motivo torna anche nella cappa, sempre progettata da Nendo. Il rigore del minimalismo si esprime anche attraverso il total look: ante, gole, alzatine, schienali, zoccoli e piani sono proposti in monofinitura. Per comporre la palette per questo modello, Scavolini ha dato vita a una gamma ad hoc di decorativi morbidi al tatto, tra cui due nuance effetto legno. Per mostrare al meglio la capacità del marchio di soddisfare fasce diverse di consumatori, sia per stile che per posizionamento, oltre a questo progetto, Scavolini ne presenta in fiera molti altri tra cui Foodshelf, la cucina orizzontale firmata dal designer Ora-ïto che ha debuttato nel 2015, la trendsetter Diesel Social Kitchen, la più apprezzata dai consumatori: Motus di Vittore Niolu, e ancora Flux Swing, Exclusiva, Favilla, e le nuove soluzioni per l’ambiente living.
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