Sabaf Group: è boom di assunzioni

La multinazionale bresciana affronta la crisi espandendosi: +160 posti in 9 mesi
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In un’epoca dove si parla di blocco di licenziamenti e di resilienza, il Gruppo Sabaf, multinazionale italiana nel settore dei componenti per la cucina a gas e non solo, va controcorrente. L’azienda annuncia, infatti, nuove assunzioni. Oltre 250 dipendenti inseriti da luglio scorso a marzo 2021, altre incorporazioni in arrivo nei 3 nuovi stabilimenti che saranno aperti entro il 2023. Questi gli incoraggianti numeri che dimostrano come si possano affrontare le difficoltà in modo alternativo proiettando il settore della cucina come protagonista della ripresa.

Non solo nuove assunzioni, ma anche premialità per i lavoratori che hanno affrontato l’anno della pandemia. Sabaf ha infatti deciso di erogare a maggio un premio individuale di 300 euro. Il premio è in forma di servizi offerti dalla piattaforma welfare aziendale, ai 700 collaboratori italiani, incluso il personale in forza con contratto di somministrazione (esclusi i dirigenti).

«Il primo semestre del 2020 è stato un po’ complicato – spiega l’amministratore delegato Pietro Iotti – ma da luglio la domanda ha ripreso a crescere. Oggi il gruppo conta 1500 dipendenti, di cui 250 inseriti da luglio a marzo: tra questi, 160 in Italia”. Numeri che suonano come una boccata d’ossigeno rispetto alla prospettiva di 600mila licenziamenti stimata dai sindacati nel caso in cui non fosse prorogato il blocco (circa 30mila nel Bresciano). “Non è il nostro caso, noi abbiamo posizioni aperte per operai e tecnici specializzati, che non riusciamo a chiudere perché non troviamo le persone giuste – sottolinea Iotti – per quanto riguarda il nostro settore, la nostra percezione è che le aziende non licenzieranno. Noi continueremo ad assumere”.

La responsabilità e l’impegno dei collaboratori sono stati decisivi per affrontare con successo l’emergenza del 2020 – dichiara Iotti – ci sembra doveroso esprimere riconoscenza alle persone che hanno contribuito agli ottimi risultati aziendali in un anno tanto complicato”. I numeri, del resto, parlano chiaro: cresce fatturato e marginalità, con la prospettiva di arrivare nel 2021 a 240 milioni, in anticipo rispetto al piano industriale che prevedeva di raggiungere quota 250milioni nel 2023 ed in netta ripresa rispetto ai 185 del 2020 ed ai 155 del 2019. “Il driver principale della nostra crescita è l’ampliamento della gamma dei nostri prodotti – sottolinea Iotti – grazie all’innovazione ed alle acquisizioni”.

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