Di seguito un estratto dall’articolo apparso sul numero di Maggio-Giugno di Progetto Cucina.
Per leggere l’intero articolo e tutto il numero, scarica il pdf qui!
Ricorda che la versione digitale è disponibile su Apple Store e Google Play.
Trent’anni fa, nel 1994, arredare la propria casa non era facile. Il consumatore doveva rivolgersi a diversi piccoli mobilifici, spesso specializzati in un solo settore, o a negozi anch’essi specializzati con una offerta limitata a uno o due marchi. C’era chi vendeva solo camerette, chi solo imbottiti, chi cucine ma non bagni. Dietro questa offerta frammentata c’erano tanti grossisti locali.
Quella che oggi è Arredissima nasce proprio da un grossista, Nord Est Distribuzione, che decide di mantenere il look ‘B2B’ come si dice oggi, “con tre innovazioni: proporci come un grossista accessibile al consumatore finale, proporre soluzioni per tutti gli ambienti e offrire un servizio completo”, spiega Ottavio Sartori, fondatore insieme a Franco Rinaldi del brand veneto.
L’aspetto del primo punto vendita: un capannone di 600 mq senza vetrine, collocato in una zona industriale nell’area di Castelfranco Veneto, confermava l’idea di trovarsi in una sorta di factory store. Il consumatore percepiva la possibilità di ottenere un risparmio e scopriva con piacere di poter accedere a un livello di servizio pari o superiore a quello che avrebbe potuto ricevere in un negozio o presso un mobilificio.
Ecco, Arredissima è nata così: trentuno anni e 25 negozi fa. Il nome iniziale, ‘Nord Est distribuzione’ è stato subito tradito. Dopo il primo punto vendita il secondo è stato infatti aperto nel nord ovest, prima nel Milanese e poi a Nichelino (TO). Perché Torino? “Avevamo un direttore commerciale talmente bravo che riusciva portare due volte la settimana dei clienti dal Torinese a Castelfranco Veneto, avevamo quindi già una base di clientela”, ricorda Rinaldi, Direttore Commerciale della società.
Nome a parte però, presto cambiato in Arredissima, i punti strategici dell’offerta sono rimasti gli stessi:
1) proporre sotto lo stesso tetto mobili per arredare ogni ambiente della casa: cucine e bagni compresi;
2) vendere solo mobili made in Italy;
3) evitare il primo prezzo e concentrarsi sulla fascia media del mercato;
4) non vendere prodotti a marchio;
5) non aspettare il cliente ma andarlo a cercare con iniziative di telemarketing, con la presenza di stand e personale nelle gallerie dei centri commerciali e poi con la televisione;
6) offrire un servizio chiavi in mano, dalla progettazione al montaggio, e un preventivo senza sorprese.
Questi punti fermi sono ancora validi, anche se oggi Arredissima è un leader della grande distribuzione di mobili con un fatturato di 120 milioni di euro, presente in Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Piemonte, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Lazio e Sardegna, con store da 2000 metri quadri che presentano mediamente oltre 30 cucine, 30 camere da letto e camerette, oltre 25 soggiorni e 35 divani, e svariate proposte di arredo bagno.
Primarie aziende nazionali – “i piccoli non riescono a star dietro ai nostri picchi di richiesta”, commenta Rinaldi – progettano secondo le indicazioni di Arredissima e producono linee di mobili white label: una vasta gamma di proposte, dal moderno al classico, dal minimalista allo shabby chic.
Arredissima non è un franchising: ogni store (tutti in locazione) è una società a parte posseduta all’80% dalla holding di Sartori e Rinaldi e al 20% dalla persona ‘allevata’ in Arredissima e ritenuta in grado di accettare la sfida tanto da diventarne direttore. Dal momento in cui viene accettato l’incarico, il direttore e il suo staff si concentrano completamente sulla vendita: tutti gli altri aspetti: acquisti, logistica, personale, contabilità, advertising e marketing, sono seguiti in sede da Arredissima service.
Il piano di espansione ‘Progetto Italia’ prevede la crescita soprattutto nel Sud Italia. “Dal settembre del 2023 investiamo in pubblicità sulle tv nazionali e non avere una presenza al Sud significa sprecare quasi metà dell’investimento”, nota Sartori che è Amministratore Delegato di Arredissima. Ad aprile è stato aperto lo store di Salerno, nel mirino a breve ci saranno la Puglia, prima di tutto Bari, e la Sicilia (Palermo e Catania). L’obiettivo è passare da 26 a 36 store entro il 2026. “Ma dobbiamo trovare le collocazioni giuste per dimensione e posizione e dobbiamo formare le persone che possono prendere la guida come direttori e soci di questi store”, continua Rinaldi.
Già, la pubblicità! Abbandonati il telemarketing e la presenza nei centri commerciali, Arredissima si è subito concentrata sul web e ha deciso di non dipendere da agenzie esterne; ora dispone infatti di un team interno di 18 persone che segue ogni aspetto della presenza su web, dalla quale provengono circa il 40% dei clienti. Il restante 60% si deve alla pubblicità sulle reti nazionali tv. “Abbiamo stretto un accordo triennale con un protagonista come Gerry Scotti, perfettamente allineato con i valori del brand”, dice Sartori.
Il focus sui servizi
Fin dal primo momento, Arredissima ha scelto di proporre al cliente un servizio completo. Il cliente è servito su appuntamento “e questo ci consente di dedicare tutta l’attenzione necessaria alle sue esigenze affidandolo a un arredatore specializzato e non a un dipendente che ogni tanto fa l’arredatore. I preventivi comprendono sempre la consegna e il montaggio, ovunque si trovi il cliente. Con noi non ci sono sorprese. Se il cliente non è soddisfatto può riconsegnarci la merce ed essere completamente rimborsato. Se la accetta i nostri mobili sono coperti da garanzia per cinque anni”, sottolinea Ottavio Sartori.
L’attenzione al personale è un’altra caratteristica (in questo coerente con la cultura delle relazioni aziendali in Veneto) di Arredissima. I 670 dipendenti, che arriveranno a mille entro due anni, sono continuamente formati attraverso il programma New business Academy che comprende un gran numero di corsi video a catalogo. Al termine di ogni corso l’utente deve rispondere a tre domande e se risponde correttamente vedrà riportata la sua crescita professionale con un cambiamento di colore nel suo avatar visibile a tutti i colleghi. Da sempre incentivati con dei bonus legati alle vendite, i collaboratori di Arredissima dal 2024 ricevono anche un bonus pari al 5% dell’utile aziendale.
E poi c’è il Progetto estero, reso possibile dall’operazione Berloni. L’appuntamento è Eurocucina 2026: “per quella data vogliamo aver messo a punto un’offerta da proporre a partner europei per lo sbarco oltre frontiera”. Parallelamente Rinaldi e Sartori vogliono svolgere il contract che oggi è assente dal budget, “ed è un peccato perché saremmo perfettamente in grado di arredare chiavi in mano dei complessi. Ci vogliono però competenze specifiche e siamo vicini all’acquisizione di un’azienda importante nel settore”.
Per leggere l’intero articolo e tutto il numero di Maggio-Giugno di Progetto Cucina scarica il pdf qui!
© RIPRODUZIONE RISERVATAIn caso di citazione si prega di citare e linkare progettocucinabiz.it