Raee, novità normative

Recentemente il Parlamento Europeo ha approvato a larga maggioranza il “Pacchetto sull’economia circolare” che riguarda quattro direttive in materia di rifiuti, discariche, imballaggi, veicoli fuori uso, pile e Raee. Secondo quanto riportato da Ecodom, l’Europarlamento ha confermato le modifiche approvate dalla Commissione ENVI (Ambiente, salute pubblica e sicurezza alimentare) alla proposta iniziale della Commissione Europea sui target di riciclo per i rifiuti solidi urbani e per gli imballaggi. Nello specifico si prevedono queste novità:

  • l’aumento al 70% di rifiuti urbani riciclati entro il 2030 contro il 65% chiesto dalla Commissione Europea;

  • l’aumento all’80% per gli imballaggi rispetto all’inziale 75%;

  • la riduzione al 5% di quelli in discarica contro il 10%;

  • il taglio del 50% degli sprechi alimentari.

In linea generale il Pacchetto si compone di proposte legislative volte a revisionare:

  • Direttiva quadro sui rifiuti 2008/98/CE (COM(2015) 595)

  • Direttiva sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggio 1994/62/CE, (COM(2015) 596)

  • Direttiva sui rifiuti da AEE (Direttive 2000/53/CE (relativa ai veicoli fuori uso), 2006/66/CE (relativa a pile e accumulatori) e 2012/19/UE sui RAAE (COM(2015) 593)

  • Direttiva sulle discariche 1999/31/CE (COM(2015) 592)

Tra le proposte, particolare rilevanza assume la proposta di revisione della direttiva quadro sui rifiuti, che introduce, tra le altre cose:

  • nuove disposizioni in materia di regimi di responsabilità estesa del produttore che definiscono alcuni requisiti minimi al fine di superare le differenze tra i vari Stati membri;

  • nuove disposizioni in materia di prevenzione dei rifiuti che prevedono, da parte degli Stati membri, l’adozione di misure volte, a incoraggiare l’uso di prodotti efficienti sotto il profilo delle risorse che siano fonti principali di materie prime e a ridurre la produzione di rifiuti nei processi inerenti alla produzione industriale nonché di rifiuti alimentari;

  • il potenziamento dei meccanismi di tracciabilità dei rifiuti pericolosi tramite appositi registri.

Al termine dei passaggi formali, gli atti saranno pubblicati nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea indicativamente entro la fine dell’anno.

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