Molte aziende nel settore delle cucine in Italia sono ‘imprese familiari’ il cui capitale sociale è detenuto in toto o nella maggioranza dai componenti di una o più famiglie che spesso ne seguono la gestione. Non si tratta di un elemento di debolezza. Come scrive il Sole 24 Ore riportando una ricerca dell’ Osservatorio sulle Pmi di Global Strategy società di consulenza strategica e M&A focalizzata sulle aziende familiari, che dal 2009 monitora il panorama delle Mid-Cap italiane.
La XIV edizione dell’Osservatorio, realizzata in partnership con Azimut Direct e Assolombarda ha analizzato i bilanci del quinquennio 2018-2022 di oltre 70mila aziende, arrivando a selezionarne 745 qualificate come ‘eccellenti’. Queste imprese con ricavi tra i 25 e i 25 milioni, di proprietà italiana sono per la quasi totalità a conduzione familiare.
Nel periodo 2020-2o22 queste aziende sono riuscite a raddoppiare il valore della produzione, a quadruplicare il reddito operativo aumentando del 46% l’occupazione e reinvestendo in azienda il 76% dei circa 10 miliardi di euro di utile aggregato. Il 50% di queste azinde destina oltre il 5% del fatturato in ricerca e sviluppo.
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