Premuto dalle norme europee, l’arredo italiano ‘parla ESG’

I dati del Report 2024 del Monitor del Furniture Pact, promosso dal Sustainability Lab di SDA Bocconi
Il Bilancio di sostenibilità di Arredo3, uno dei molto cucinieri italiani che condivide in modo continuativo obiettivi e risultati ESG

Sì, certo c’è un po’ di ‘prosopopea green’, come la definisce il Sole 24 Ore, nella comunicazione di tanti marchi ma va riconosciuto alla filiera del legno-arredo italiana una buona maturità sul fronte della ricerca di materiali e soluzioni sostenibili, con una particolare attenzione al riutilizzo e al riciclo dei prodotti. Lo certifica il Report 2024 del Monitor del Furniture Pact, promosso dal Sustainability Lab di SDA Bocconi School of Management ha analizzato l’evoluzione della sostenibilità nella filiera dell’arredo, prendendo in esame imprese specializzate nella produzione di pannelli per l’industria del mobile, la realizzazione di carte decorative e funzionali, la fabbricazione di macchinari per la lavorazione del legno, la progettazione e produzione di mobili, complementi d’arredo e prodotti ceramici per l’arredo.

Cresce, riferisce Il Sole 24 Ore,  la spinta verso l’innovazione e la gestione responsabile della supply chain al fine di un controllo lungo tutta la catena del valore, contribuendo alla riduzione degli impatti ambientali e sociali, e alla resilienza economica delle imprese nel contesto competitivo globale». Questo avviene sia per la crescente sensibilità delel aziende sia per l’entrata in vigore di regolamenti come la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e l’EU Deforestation Regulation (EUDR).

Supply chain da monitorare

Da qui la gestione responsabile della catena di approvvigionamento. In materia di innovazione, le aziende monitorate hanno raggiunto una crescita dal 33% nel 2023 al 37% nel 2024 nel punteggio medio relativo alla categoria di analisi, agli investimenti in ricerca e sviluppo e all’integrazione di criteri di sostenibilità e tecnologia nei processi di design: «questo si traduce nella progettazione di prodotti modulari e facilmente smontabili – consentendo il recupero efficiente dei materiali a fine vita e facilitando riparazione, aggiornamento e riciclo», scrivono i curatori dello studio Stefania Carraro (direttore operativo), Valentino D’Angelo e Mario Gervasini (membri del team di ricerca).

L’83% delle aziende ha un target di decarbonizzazione

Anche sul fronte della decarbonizzazione le imprese della filiera arredo si dimostrano consapevoli e attente: l’83% delle realtà monitorate include un target di decarbonizzazione nella strategia aziendale e il 77% di quelle che già misurano le emissioni si limitano in gran parte alle Scope 1 e Scope 2. «Per consolidare questi progressi, le aziende dovranno espandere le strategie di decarbonizzazione, coinvolgendo attivamente tutta la filiera e includendo metriche dettagliate per le emissioni Scope 3», precisano tuttavia gli analisti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare progettocucinabiz.it