Posizione comune di Assoclima, Assotermica e FederLegnoArredo contro il decreto del 16 febbraio

Diverse associazioni di categoria chiedono al Governo di permettere lo sconto in fattura per gli ordini effettuati ma non eseguiti prima del 16 febbraio e di ripristinare lo sconto in fattura per i bonus 'minori'
Palazzo Chigi, sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri

Hanno parlato al Governo con una voce sola  le associazioni e federazioni coinvolte dall’abolizione delle sconto in fattura anche al di fuori degli interventi edilizi e cioè Aires, Anfit, Angaisa, Anima, Aqua Italia, Assites, Assoclima, Assotermica, FederlegnoArredo (Assotende ed EdilegnoArredo), Finco e Unicmi.

Insieme hanno presentato a Governo e Parlamento le urgenti richieste delle rispettive categorie in materia di bonus edilizi, in occasione di una conferenza stampa che si è tenuta il 15 marzo a Roma, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati.

 L’improvviso ed ennesimo cambio in corsa delle regole di applicazione del Superbonus abbia finito per fagocitare anche i cosiddetti bonus minori, quali ecobonus e bonus casa, i cui impatti sulle casse dello Stato sono di gran lunga inferiori rispetto a quelli del 110%.

Le nostre richieste sono poche, ma ben definite e volte a conciliare le più che legittime esigenze del Governo di mantenere in ordine i conti dello Stato, con i patti in tema di fisco che lo stesso Governo stringe con i cittadini. Chiediamo pertanto che

Reintrodurre lo sconto in fattura e la cessione del credito per ecobonus (50%-65%) e bonus casa (50%) la cui ’abolizione produrrà, per il solo 2023, un calo fra il 30% e il 40% degli interventi di riqualificazione energetica (Ecobonus) e di ristrutturazione edile (Bonus-casa) e

Mantenere lo sconto in fattura per  tutti gli interventi ordinati prima dell’entrata in vigore del Decreto. Si tratta, infatti, di commesse spesso su misura per le quali le aziende si sono già esposte verso fornitori o addirittura avevano già avviata o conclusa la produzione e che ora si vedono bloccate. D

Siamo certi che Governo e Parlamento non vorranno privarsi di ascoltare chi può offrire un contributo che si forma sul campo e che dovrebbe essere alla base di ogni intervento normativo”.

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