Per il commercio il 2013 è stato l’annus horribilis

In un momento in cui molte voci parlano di un’inversione di tendenza, l’Istat al contrario conferma che il 2013 è l’annus horribilis per il commercio. Le vendite hanno infatti riportato un calo del 2,1%, il calo più profondo dal 1990, con una contrazione del 2,7% per i comparti non food. Anche i settori alimentari nel 2013 hanno frenato: -1,1%, l’indice negativo più forte dall’inizio delle rilevazioni. Se si guardano le diverse forme distributive, il food ha segnato una diminuzione del 3% nelle reti tradizionali e dello 0,4% nella GD. Anche i settori no food hanno sofferto più nelle piccole superfici (-2,9%) rispetto alle grandi superfici (-1,9%). In particolare l’unico canale che ha riportato una crescita (+1,6%) è quello dei discount, mentre quello che si è contratto di meno (-0,5%) sono le catene specializzate, quello che al contrario ha sofferto di più sono stati gli ipermercati (-1,9%). La lente invece della dimensione dell’esercizio commerciale evidenzia che le società con un numero di dipendenti fino a 5 è la dimensione che ha più sofferto, quella con oltre 50 addetti meno. Focalizzando le statistiche del settori no food emerge che il canale ‘mobili, tessile e arredamento) nel 2013 ha riportato un calo del 3,2%, l’eldom del 3,1%, IT e telefonia dell’1,5%, foto e musica del 3,6%, profumeria e cura persona dell’1,1%, game-giocattoli e sport del 2,9%.

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