Di seguito un estratto della cover story di Uptrade di novembre (n. 11). Per leggere il testo integrale delal rivista clicca QUI oppure scarica la versione digitale dall’app di Uptrade su su Apple Store, o Google Play o abbonati direttamente alla versione cartacea della rivista.
Uptrade ha intervistato Michela Lucchesini, Direttrice Marketing e Comunicazione di Beko, Enrico Hoffmann, CEO di BSH Italia, Matteo Frattino, Direttore Marketing in Electrolux Appliances Italia, Marco Muci, Senior product manager White goods per Hisense Italia, Joanna Kubiak-Mertz, Head of EU PM di Midea, Andrea D’Aloia, Direttore marketing di Miele Italia e Daniele Grassi, VP Home Appliances di Samsung Electronics Italia chiedendo loro di elencare le concrete misure intraprese per ridurre la carbon footprint dei loro cicli di lavorazione e dei loro prodotti nonché le azioni intraprese sugli altri fronti della sostenibilità.
Ecco un estratto dell’articolo introduttivo di Marilena Del Fatti.
Nella visione delle aziende, la sostenibilità è sempre di più un asset strategico capace di attivare un vantaggio competitivo che si traduce in un beneficio in termini di vendite e di profitti. Un salto di qualità che rispecchia e in qualche misura mira ad anticipare e guidare il crescente rilievo che la sostenibilità, nelle due dimensioni di risparmio sui costi e di salvaguardia delle risorse e dell’ambiente, sta assumendo nel comportamento d’acquisto del consumatore. Il 2° Rapporto Edison-Censis ‘La sostenibilità sostenibile’ presentato in settembre mostra che gli eventi naturali estremi – il caldo torrido, la siccità, il succedersi di inondazioni e frane – e l’impennarsi dei costi delle bollette hanno influito significativamente sulla percezione collettiva. Tanto da portare gli italiani a posizionare la sostenibilità ambientale al primo posto tra le proprie priorità superando ogni preoccupazione per i possibili effetti regressivi dal punto di vista economico e sociale che potrebbero derivare dalla piena adesione al paradigma della tutela dell’ambiente.
Questo non è l’unico significativo cambiamento registrato negli ultimi dodici mesi nell’approccio degli italiani al tema della sostenibilità. La preoccupazione per la disponibilità di energia ci ha costretti a prendere atto che non è una commodity disponibile in quantità illimitata, ma un bene da gestire in modo oculato e responsabile anche alla luce delle sue numerose valenze a livello ambientale e sociale. Un vero e proprio cambio di paradigma che, come ha spiegato Massimiliano Valerii, Direttore generale del Censis, intervenendo al Talk organizzato da Repubblica per presentare il Rapporto, si è tradotto in una generalizzata consapevolezza sull’importanza di rendersi parte attiva, andando a modificare i propri comportamenti in modo da razionalizzare e ottimizzare i propri consumi. E sempre di più, verrebbe da aggiungere ascoltando i player del Bianco, anche i propri acquisti.
Le evidenze del Rapporto Edison Censis suonano come una conferma del fatto che per le aziende la sostenibilità è e sarà sempre di più una leva di differenziazione e posizionamento. L’esperienza maturata sul campo dimostra però che l’impatto sulle attività commerciali delle aziende è direttamente proporzionale
alla loro capacità di soddisfare le aspettative di un consumatore che è disposto a lasciarsi coinvolgere soltanto se il riferimento al tema della sostenibilità non è puramente di facciata, ma è espressione di un approccio sistemico che garantisce vantaggi concreti a lui e, ovviamente, al pianeta. Vale anche per la disponibilità del consumatore a pagare un extra prezzo per acquistare un prodotto sostenibile sottolineata da diverse ricerche. Le aziende dell’elettronica di consumo e del grande elettrodomestico in particolare ne sono ben consapevoli, come dimostra il fatto che all’ultimo Ifa il tema è stato declinato in tutte le sue sfaccettature, ponendo l’accento su innovazioni – ad esempio l’uso di materie prime riciclate ma anche di tecnologie atte a garantire durabilità e una più efficace gestione dei consumi – rappresentative dell’evoluzione verso modelli di business più efficienti e resilienti. Tutto questo rivendicando ai produttori il ruolo di guidare, accompagnandolo e rassicurandolo, il consumatore verso una sempre più decisa adozione di uno stile di vita davvero sostenibile.
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