Paola Navone: la nostra unicità è la capacità di dialogare con creatività diverse

"L’artigianalità italiana è una risorsa creativa meravigliosa, che amo mescolare con altri mondi in modo un po’ fantasioso e non convenzionale"

Un estratto di una inchiesta pubblicata sul numero di Luglio-Agosto di Progetto Cucina. L’intero numero è scaricabile attraverso Apple Store o Google Play. Per scaricare il pdf basta cliccare qui!

Cosa significa davvero Made in Italy nel mondo del design contemporaneo? Progetto Cucina ha chiesto a sette voci autorevoli di raccontarci cosa significhi per loro progettare “Made in Italy” e quale creazione rappresenti al meglio questo concetto. 

Ecco la risposta di Paola Navone

“Il  Made in Italy è un patrimonio di saperi straordinari, fatto di tradizioni manifatturiere che si tramandano da generazioni e continuano a suscitare meraviglia per la loro unicità. Non c’è angolo in Italia che non custodisca una meravigliosa tradizione che si tramanda di generazione in generazione. Nel mio lavoro, le tradizioni artigianali hanno un ruolo speciale. Ogni progetto nasce sempre da un’attrazione per un saper fare, è la scintilla che accende l’immaginazione. L’artigianalità italiana è una risorsa creativa meravigliosa, che amo mescolare con altri mondi in modo un po’ fantasioso e non convenzionale. L’unicità del Made in Italy è nella sua capacità di dialogare con culture e creatività diverse, di fondere tradizione e contemporaneità… che forse è un po’ l’essenza della genialità italiana.  

Ho scelto la collezione di piatti “Viva le Puglie”, disegnata per Ceramiche Nicola Fasano, dove ogni pezzo è unico, diverso e decorato a mano. Dentro c’è tutta la lunga tradizione ceramica di Grottaglie, mescolata a colori accesi, per i motivi grafici, per le forme un po’ imperfette. I decori sono rigorosamente uno diverso dall’altro, così ogni giorno si può immaginare una tavola nuova. Piena di colore, allegria e mediterraneità”. 

 Chi è Paola Navone

Paola Navone, architetta e designer torinese, icona del design italiano e figura di spicco del movimento radicale. Dopo la laurea al Politecnico di Torino nel 1973, ha collaborato con il collettivo Alchimia e con designer come Ettore Sottsass e Alessandro Mendini. Nel corso della sua carriera ha lavorato per marchi internazionali come Alessi, Knoll, Driade, Poliform, Roche Bobois, Swarovski e Gervasoni, dove ricopre il ruolo di direttrice artistica dal 1998. La sua estetica eclettica e cosmopolita fonde influenze orientali e occidentali, creando ambienti che raccontano storie del mondo attraverso colori, materiali e forme.  

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