L’Organizzazione mondiale per la salute è in prima linea per promuovere e contrastare l’inquinamento domestico. Secondo le sue analisi infatti le mura domestiche nascondono 45 diversi agenti inquinanti, come l’ossido di azoto e di zolfo, il monossido di carbonio, la formaldeide, funghi, batteri… causa di disturbi respiratori, allergie e danni ancora peggiori. Sulla linea della World Health Organization il produttore fabrianese di cappe Faber ha voluto organizzare un incontro dedicato a questo tema durante i giorni del Cersaie a Bologna. In tale occasione, a livello costruttivo delle abitazioni, Leopoldo Busa, architetto e consulente esperto di qualità dell’aria interna, ha posto l’attenzione sulla necessità di una corretta scelta dei materiali, evitando tutti quelli “che utilizzano resine a base di formaldeide. Tali prodotti sono rappresentati da pannelli in legno pressato, truciolato o compensato e vengono utilizzati nelle pavimentazioni, negli arredi o nei rivestimenti di pareti”.
Sandro Iannacone, giornalista e divulgatore scientifico, ha sottolineato che la cucina è il luogo più esposto a questi rischi, spiegando ad esempio che “nelle cucine con fornelli a gas ci sono concentrazioni di biossido di azoto tre volte superiori a quelle misurate all’esterno”. Faber ha proposto come soluzione all’inquinamento domestico la nuova tecnologia Innov-Air, applicata alle sue cappe, che ha l’obiettivo di “filtrare e distruggere batteri, inquinanti e odori. Un sistema di lunga vita”, di semplice manutenzione e “con una rumorosità bassissima” ha spiegato Luca Colciago, R&D director Business Unit Hood di Faber. Questa tecnologia è un “sistema di elaborazione dell’aria per fotocatalisi”.
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