Nielsen, cresce del 2% la fiducia dei consumatori nel II trimestre 2016

L’indice di fiducia dei consumatori italiani nel secondo trimestre 2016 si attesta a quota 55, di cinque punti al di sopra della linea di demarcazione tra i valori registrati durante la crisi e quelli riscontrati a partire dalla fine della recessione. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente l’incremento è di due punti (in linea con il trend globale), mentre risulta in calo di quattro punti rispetto a quanto rilevato nel primo trimestre. I dati emergono dalla Global Survey Consumer Confidence di Nielsen, realizzata su un campione di oltre 30 milaindividui in 63 Paesi, tra i quali l’Italia. Prendendo in considerazione la propensione al consumo, il 17% del campione ritiene che questo sia il momento giusto per fare acquisti (+1% rispetto a un anno fa e stabile se raffrontato con il I trimestre 2016). Rispetto alla situazione economica generale del Paese, diminuisce la percentuale dei pessimisti, cioè di quanti ritengono che la crisi non sia ancora superata, passando dal 90% di un anno fa (e dall’87% dello scorso trimestre) all’attuale 85%. Coerentemente, è in calo la quota di italiani – il 36% degli intervistati rispetto al 38% di un anno fa – che intendono destinare al risparmio i soldi rimanenti dopo le spese necessarie. Il 29% acquista abbigliamento, il 28% dedica le risorse alle vacanze, il 21% all’intrattenimento fuori casa, il 13% paga eventuali debiti, il 12% spende in elettronica, il 9% nella manutenzione della casa, il 9% investe in fondi pensionistici e l’8% acquista azioni. Rimangono tuttavia in atto alcune azioni di spending review: il 56% taglia sui pasti fuori casa, il 55% spende meno in nuovi vestiti, il 51% si sposta su marchi alimentari più economici, il 50% spende meno nel divertimento fuori casa, il 40% nelle vacanze/brevi soggiorni, il 34% tenta di consumare meno gas/elettricità, il 32% rimanda la sostituzione di oggetti per la casa, il 31% usa meno l’auto, il 29% riduce le spese telefoniche, il 29% rinuncia agli aggiornamenti tecnologici di device elettronici, il 27% taglia sulle forme di divertimento in casa, il 27% risparmia sulle vacanze annuali e il 19% cerca condizioni migliori per il mutuo o l’assicurazione. Infine, ponendo la condizione di un miglioramento della situazione economica, solo il 21% dichiara che continuerebbe nelle misure di risparmio per i pasti fuori casa, il 21% che spenderebbe meno per nuovi vestiti, il 20% continuerebbe a risparmiare sul divertimento fuori casa, il 9% sull’intrattenimento in casa e l’8% non cambierebbe oggetti per migliorare la propria casa. «Dalla ricerca emergono elementi altamente positivi», ha dichiarato Giovanni Fantasia, amministratore delegato di Nielsen Italia, «come un allentamento della stretta sui risparmi e una diminuzione sia di quanti ritengono il Paese ancora in fase di recessione sia di coloro che ancora applicano misure di spending review a livello familiare. Nel largo consumo, per far fronte alle difficoltà economiche della crisi, gli italiani hanno trovato un modo più smart per fare la spesa per poi, supportati anche dall’aumento della fiducia, essere disponibili a spendere per uno stile di vita più sano. Una parte della spesa, infine, è riservata all’innovazione tecnologica, smartphone compresi, il che continuerà a spingere modelli di acquisto su canali tradizionali e digitali in modo sempre più integrato».

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