Nel riciclo del legno l’Italia è maglia rosa in Unione Europea

Il tasso di riciclo degli imballaggi è del 67,14% su un immesso al consumo di oltre 3,4 milioni di tonnellate, imolto al di sopra dell’obiettivo del 30%
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Indietrissimo nel riutilizzo di rifiuti elettronici (30% di conferimenti contro un obiettivo europeo doppio), l’Italia per una volta è maglia rosa nel riutilizzo del legno, battendo tutti gli obiettivi posti dalla Unione Europea. Il Sole 24 Ore ha intervistato Nicola Semeraro, presidente di Rilegno, il Consorzio nazionale che si occupa della raccolta, del recupero e del riciclo degli imballaggi di legno, nato nel 1997 in seguito all’entrata in vigore del Decreto Ronchi.
L’industria del mobile italiano  importa ogni anno quasi l’80% della materia prima da trasformare. I prezzi della materia prima legnosa dal Covid in poi hanno subito continue e significative oscillazioni, e il sistema integrato di riutilizzo e il riciclo del legno ha saputo garantire la disponibilità della risorsa legno alle aziende della filiera (dall’industria dei pannelli a quella dell’arredamento e dell’edilizia), immettendo sul mercato materiale riciclato in volumi che sono sempre aumentati negli ultimi cinque anni, fino a raggiungere, nel 2024, quota 1,7 milioni di tonnellate di legno avviate a riciclo.

Secondo l’ultimo report pubblicato dal Consorzio, nel 2024 sono state avviate a riciclo 1,75 milioni di tonnellate di legno, di cui il 45,69% è costituito da imballaggi. Il tasso complessivo di riciclo degli imballaggi è del 67,14% su un immesso al consumo di oltre 3,4 milioni di tonnellate, in crescita del 2% rispetto all’anno precedente e molto al di sopra dell’obiettivo del 30% da raggiungere entro il 2030 secondo il nuovo Regolamento Imballaggi UE (Ppwr).

L’asset centrale della filiera, con oltre 945mila tonnellate recuperate sono i pallet, equivalenti a più di 70 milioni di unità reimmesse in circolazione.

Rilegno rappresenta una filiera composta da 1.949 consorziati, 394 piattaforme di raccolta sul territorio e 16 impianti di riciclo) sono ormai significativi: il riutilizzo di circa 950mila tonnellate di imballaggi corrisponde a 500mila metri cubi di legno, una quantità importante di materiale, che le imprese italiane possono evitare di comprare dall’estero. Ora si tratta di  estendere  le attività consortili al riciclo di manufatti legnosi diversi dagli imballaggi, in settori chiave come l’edilizia e la grande distribuzione, anticipa Semeraro.

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