Nel bianco cala la redditività

È partito da Rimini, nel corso della fiera Ecomondo e durante il convegno organizzato stamane da Ceced Italia, il forte segnale di difficoltà dell’industria del bianco. Secondo quanto riportato da Piero Moscatelli, presidente di Ceced Italia, e Gherardo Magri, vice presidente, “il settore operava, prima dell’inizio della crisi nel 2008, con un redditività attorno al 2-3%, oggi scomparsa”. “Non possiamo più sostenere da soli gli investimenti in innovazione” ha proseguito Magri, “perché le tecnologie attuali sono molto vicine ai limiti: le ricerca di nuove soluzioni praticabili richiede grandi risorse”. Il rischio, ha sottolineato Ceced, è che non si possa più “mantenere in Italia la base industriale e di R&S”. A questi problemi si aggiunge il fatto che il mercato non riconosce il miglioramento dell’efficienza dei prodotti “se non viene stimolato da incentivi che lo spingano verso i nuovi prodotti” a maggior risparmio. Inoltre, ha sottolineato ancora Magri, l’industria continua a operare “per superare la crisi e costruire un domani sostenibile. Ma deve crescere in autorevolezza perché merita maggior rispetto da parte della distribuzione, dei consumatori e più attenzione da parte delle istituzioni”. A livello europeo, la Commissione europea ha riconosciuto che il contributo dei produttori di elettrodomestici al raggiungimento degli obiettivi di Kyoto è stato il più importante e pari a 15 miliardi di euro negli ultimi 15 anni. Al momento, oltre all’etichettatura energetica, recentemente rivista, sono in preparazione “anche i requisiti di ecodesign” per gli elettrodomestici.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare progettocucinabiz.it