Negozi: ci si può recare in ufficio per “comprovate esigenze lavorative” (ma il pv resta chiuso al pubblico)

Come vi avevamo anticipato sabato, il prefetto aveva dato l’ok per la consegna e il montaggio di mobili già acquistati o che verranno venduti a distanza nelle zone rosse. Questo viene ribadito nelle FAQ pubblicate sul sito governo.it con la quale si ha conferma definitiva e anche l’autorizzazione a recarsi in ufficio per “comprovate esigenze lavorative, ferma restando la chiusura del negozio al pubblico”.

Riportiamo le domande più frequenti:

  • Il trasporto, la consegna e il montaggio di mobili rientrano nella comprovata esigenza lavorativa che giustifica gli spostamenti?

Sì, rientrano fra le esigenze lavorative di cui all’art. 3, lettera a), del DPCM 3 novembre 2020.

  • Si possono consegnare e montare i mobili o gli oggetti acquistati prima dell’introduzione delle restrizioni al commercio?

Sì, le vendite di mobili avvenute in negozio prima delle restrizioni, che non si fossero ancora concluse con la consegna e il montaggio, possono assimilarsi alle vendite a distanza.

  • Cosa significa “comprovate esigenze lavorative”? I lavoratori autonomi come faranno a dimostrare le “comprovate esigenze lavorative”?

È sempre possibile uscire per andare al lavoro, anche se è consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. “Comprovate” significa che si deve essere in grado di dimostrare che si sta andando (o tornando) al (dal) lavoro, anche tramite l’autodichiarazione o con ogni altro mezzo di prova, la cui non veridicità costituisce reato. In caso di controllo, si dovrà dichiarare la propria necessità lavorativa. Sarà cura poi delle Autorità verificare la veridicità della dichiarazione resa con l’adozione delle conseguenti sanzioni in caso di false dichiarazioni.

Per maggiori informazioni e approfondimenti clicca qui e vai alla pagina dedicata per leggere tutte le FAQ, divise per zone di rischio e per tipologia.

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