Da Stoccolma silenzio totale: “non commentiamo i rumors” ha detto alla testata finanziaria svedese Privata Affaerer il responsabile delle PR di Electrolux Paul Palmstedt.
E in effetti di illazioni si tratta. Rese però intriganti da una situazione di mercato oggettiva che rende meno impensabile l’ipotesi di una cessione a Midea del gigante svedese.
Cosa è Midea? Un colosso industriale cinese che guadagna, è leader nell’interessantissimo mercato del clima, ma è presente in molte categorie del bianco. Forse però non ha sviluppato in Europa quelle competenze di marketing e di R&D (soprattutto per quel che riguarda la sostenibilità) che invece sono la ‘specialità’ della casa di Electrolux.
D’altra parte Electrolux non naviga in buone acque in questo momento. Perde sul mercato nordamericano e non guadagna su quello europeo che soffre la debolezza della domanda. Le cose vanno meglio nel segmento professional e in parte nel built-in, certo, ma la base di costi è alta e fare margini non è facile.
La cessione delle attività europee di Whirlpool ad Arçelik costringe i brand a pensare in modo strategico. Viene spontaneo pensare che Midea possa comprare Electrolux esattamente come Arçelik ha acquistato le asset europee di Whirlpool.
Una cessione con tanti ‘ma’.
Ci sono però dei ‘ma’. Prima di tutto Midea ha affermato più volte di vedere il suo futuro nelle produzioni ad alto valore aggiunto come robotica avanzata e automotive. Non è detto che intenda investire denaro e risorse intellettuali in un business come il ‘bianco’ che nel migliore dei casi sarà stagnante nei prossimi anni.
Electrolux è quotata in Borsa ma il 38% dei diritti di voto appartiene a una holding, la Investor che svolge in Svezia un ruolo simile a quello che la ‘Galassia Agnelli’ svolgeva negli anni ’60 e ’70 in Italia o che la famiglia Koç proprietaria di Arçelik svolge ancora oggi in Turchia. La famiglia che controlla Investor, i Wallemberg è almeno dall’800 u la ‘seconda famiglia reale’ di Svezia, sono stati o sono investitori chiave oltre a Electrolux in multinazionali come Ericsson, ABB, SKF e nella principale banca svedese, la SEK.
Cedere una azienda centenaria come Electrolux sarebbe una scelta politicamente molto difficile per Investor.
Scenari alternativi
E allora? Si possono immaginare molti scenari alternativi alla cessione e che risponderebbero alle esigenze dei due gruppi. Dopotutto Electrolux collabora con Midea in Cina per la promozione di AEG senza bisogno di scambiare quote azionarie. Si può pensare a un ingresso parziale di Midea nell’azionariato di Electrolux, o a delle joint venture per la commercializzazione in Europa (e negli Usa) di prodotti realizzati da Midea ma pensati e venduti da Electrolux… A Stoccolma e a Fonshan lavorano alcune delle menti più raffinate nella produzione e nel marketing del bianco, gente che a come raccogliere le opportunità reali ed evitare gli scogli.
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