
Spiega Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo: “Dati che potremmo definire confortanti, stante la situazione internazionale e le ricadute che le scelte Oltreoceano stanno avendo sulle nostre imprese. Abbiamo chiesto ai nostri associati di azzardare anche una previsione per tutto il 2025, per quanto difficile, data l’incertezza del momento. E chi ha comunque provato a quantificare la chiusura d’anno l’ha rivista al ribasso, rispetto alla precedente rilevazione, seppur mantenendo una chiusura d’anno positiva, guidata più dalle esportazioni che dal mercato interno (+2,8%).
Se le previsioni fatte a inizio 2025 individuavano, per la filiera, una chiusura d’anno a +6,4%, adesso la percentuale scende a +4,7%, per il mercato interno si passa dal +4,7% al +2,8%, mentre per l’export dal +8,7 % al +7,1%. Nel macrosistema arredamento, particolarmente votato all’export, le previsioni del segmento passano dal +8,8% di inizio anno al 6,5% attuale.

“È questo il dato a mio avviso più preoccupante che testimonia lo stato di confusione e totale incertezza che ha immobilizzato molte aziende, nell’attesa di avere un quadro stabile e decidere le strategie future, a partire dall’apertura verso nuovi mercati o la scoperta di potenziali. Nonostante ciò, uno spiraglio di ottimismo arriva dai dati della produzione industriale di aprile che vedono l’industria del mobile segnare un +7,1% rispetto aprile 2024 e quella del legno un +2,7%, mentre l’andamento generale della manifattura è stazionario (-0,1%). Aspettiamo almeno il primo semestre per capire davvero la direzione che sta prendendo l’anno in corso”, conclude Feltrin.
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