L’associazione ha presentato a Roma, durante il convegno “Un’altra casa?” (vedi agenzia http://www.e-duesse.it/News/Arredobagno/Un-altra-casa-95172), i dati del consumo di suolo nel nostro Paese, elencando anche una serie di proposte per rilanciare il settore delle costruzioni. Nel dossier si legge come ogni anno vengano mediamente mangiati dal cemento 500 km quadrati (circa 3 volte la superficie del Comune di Milano), spesso con conseguenze irreversibili. “Negli ultimi sei mesi ci sono stati ben otto tentativi di far passare un nuovo condono”, ha dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, che ha poi aggiunto: “nella manovra in discussione in Parlamento si scambia la semplificazione con una deregulation esasperata. Ciò dimostra l’incapacità della nostra classe dirigente di pensare a un modello di sviluppo che valorizzi le vere ricchezze del nostro Paese e la sua inadeguatezza ad affrontare le questioni edilizie e abitative. Oltre a peggiorare la qualità della vita delle persone, l’urbanizzazione selvaggia le espone a nuovi rischi, perché nulla si fa sul fronte della sicurezza idrogeologica e sismica”. Per Edoardo Zanchini, responsabile urbanistica Legambiente, se si vuole uscire dalla crisi economica, bisogna mettere in campo nuove idee e politiche per i centri urbani e sostituire al modello di sviluppo centrato sul mattone uno più moderno e attento all’innovazione energetica e tecnologica, che abbia al centro il recupero del patrimonio edilizio, fermi il consumo di suolo e dia risposta alla domanda abitativa.
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