Lavasciuga in classe A? C’è il bonus del 50%

La lavasciugabiancheria di classe energetica “A” destinata a un immobile oggetto di interventi di ristrutturazione può usufruire della detrazione Irpef pari al 50% della spesa sostenuta, anche se l’elettrodomestico non compare nell’elenco degli elettrodomestici agevolabili indicati nell’allegato II al decreto legislativo 49/2014. Ad affermarlo è l’agenzia delle Entrate nella risposta 245/2019 a un interpello: è quindi possibile per la “lavatrice con funzione di asciugatura usufruire dello sconto previsto dall’articolo 16, comma 2, del Dl 63/2013, per incentivare l’acquisto di mobili ed elettrodomestici da collocare nella casa ristrutturata o in corso di ristrutturazione e per la quale si ha diritto all’agevolazione”. La norma riconosce ai contribuenti che fruiscono del bonus per interventi di recupero del patrimonio edilizio iniziati dal 1º gennaio 2018 in poi, un’ulteriore detrazione per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe energetica non inferiore ad “A+” (o superiore) e “A” (o superiore) per i forni, destinati ad arredare l’immobile interessato. La circolare n. 7/2018 ha specificato che il beneficio fiscale spetta soltanto per gli elettrodomestici provvisti di etichetta energetica, se obbligatoria, e sprovvisti se non richiesta per quella tipologia di prodotto. L’elenco puramente esemplificativo delle apparecchiature elettriche ed elettroniche rientranti nella categoria degli elettrodomestici agevolabili non contiene, come già detto, la lavasciuga (allegato II al Dlgs 49/2014), ma si tratta, precisa la risposta, di una lista che lascia spazio ad altri prodotti e che, quindi, non è da ritenersi vincolante per l’accesso al beneficio. Quanto all’incertezza sulla classe energetica, l’Agenzia prende a riferimento il decreto del ministero dell’Industria, del commercio e dell’artigianato del 7 ottobre 1998 sulle modalità di applicazione delle etichette energetiche, dal quale si ricava che le classi di efficienza energetica per le lavasciuga vanno da “A” (consumi di energia più bassi) a “G” (consumi di energia più alti). Pertanto, l’etichetta che prevede la classe “A” corrisponde alla massima efficienza energetica attribuibile a questo tipo di elettrodomestico.

Fonte: Il Sole 24 Ore

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