La collaborazione avviata da Lapitec con l’Accademia di Belle Arti di Verona e la facoltà di Architettura di Ferrara, avviata la scorsa estate, ha portato i suoi frutti. Gli studenti dei due Atenei in questi mesi hanno studiato le qualità della pietra sinterizzata a tutta massa, dando vita a tre progetti realizzati con il materiale dell’azienda che ne porta il nome. I risultati aprono la strada a un utilizzo del Lapitec in ambiti innovativi.
Da Verona arriva il progetto Taboo, che utilizza la pietra come accessorio da scrivania, ideato sia come porta smartphone sia come porta tazza.
Gli allievi di Ferrara hanno portato gli altri due prototipi: Onda, un tavolo sinuoso ispirato al Giappone, e Quinto Elemento, applicazione da esterno del Lapitec che funge da porta vasi ma anche da parete divisoria.
Obiettivo per l’azienda è stato quello di far conoscere le virtù del Lapitec ai futuri architetti e designer, per i quali “è sempre più essenziale aver chiaro quali sono le potenzialità del materiale e le sue peculiarità” ha dichiarato Gino Sartor, marketing manager di Lapitec; “Da parte nostra, è stato un momento di forte arricchimento creativo che di sicuro entra a far parte del bagaglio professionale aziendale”.
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