La funzionalità in cucina secondo Federica Biasi

"Nei miei progetti, la funzionalità si esprime attraverso soluzioni che vanno oltre l’ergonomia, esplorando la versatilità"
Federica Bias Foto di Andrea Olivo

Questo è l’estratto di una inchiesta sulla funzionalità nel design delle cucine apparsa sul numero di Settembre di Progetto Cucina.

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Federica Biasi, 35 anni, ha iniziato la sua carriera in Italia per poi trasferirsi ad Amsterdam dove ha esplorato il design nordico, imparato a identificare le tendenze emergenti e sviluppato il proprio stile. Nel 2015 è tornata a Milano dove ha fondato il Federica Biasi Studio: il suo stile è riconoscibile per una semplicità formale ma dettagliata, con un approccio estetico pulito. Nel 2018 è stata premiata come uno dei sei giovani talenti italiani alla fiera Maison & Objet di Parigi. Ha vinto l’IF Design Award 2022 e il Kyoto Global Design Awards 2023.

“La funzionalità nel design non è affatto un concetto superato, ma sta evolvendo in risposta a un mondo in cui la funzione primaria degli oggetti d’arredo è già stata ampiamente esplorata. Oggi il tema non è più solo risolvere una necessità pratica, ma aggiungere valore attraverso nuove interpretazioni della funzione: materiali innovativi, modularità, interazioni più fluide con lo spazio e con chi lo vive. Il design non è statico, ma deve adattarsi ai cambiamenti culturali e tecnologici, anticipando i nuovi bisogni e trasformandoli in esperienze tangibili.

Nei miei recenti progetti, la funzionalità si esprime attraverso soluzioni che vanno oltre l’ergonomia tradizionale, esplorando la versatilità d’uso. I divani diventano elementi dinamici che si trasformano a seconda del contesto, passando con naturalezza da un utilizzo domestico a uno più contract (quindi versatile) grazie alla loro modularità. Tavolini integrati o complementi che dialogano con l’ambiente non sono una novità assoluta, ma la vera rivoluzione della funzionalità arriverà con l’integrazione della tecnologia nel design: oggetti che non solo rispondono a un’esigenza fisica, ma si connettono, interagiscono e si adattano a chi li utilizza, ridefinendo il concetto stesso di comfort e di esperienza d’uso“.

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