Come avviene per gli elettrodomestici, anche per il legno esiste il rischio di una invasione di prodotti cinesi in Europa, venduti a prezzi di saldo in reazione ai dazi americani. Le Associazioni di categoria segnalano che le importazioni di legno in UE dalla Cina sono aumentate del 25% tra marzo 2024 e marzo 2025, “aumento che si aggiunge a quello già rilevato negli ultimi tre anni dalle aziende del settore, in particolare per quanto riguarda il legno compensato utilizzato per fare pannelli destinati alla fabbricazione di mobili e all’edilizia”, scrive Giovanna Mancini sul Sole 24 Ore.
La denuncia delle Associazioni è stata raccolta dalla Commissione che dopo mesi di indagini il 10 giugno ha imposto dazi antidumping provvisori fino al 62,4% sulle importazioni di prodotti in legno duro (quindi latifoglie come betulle, pioppi o eucalipti) provenienti dalla Cina e utilizzati soprattutto nell’edilizia.
Dazi temporanei esistono già per il legno compensato di betulla dalla Russia, su alcuni prodotti da Turchia e Kazakhstan e sulle importazioni di prodotti cinesi in legno per pavimenti.
I dazi sul legno compensato destinati a diventare definitivi entro la fine dell’anno, spiega Nicoletta Azzi, responsabile del gruppo compensati di Assopannelli-FederlegnoArredo e saranno retroattive fino a tre mesi prima dell’entrata in vigore del dazio provvisorio, per evitare il fenomeno di accaparramento delle scorte che generalmente si registra quando si paventa l’introduzione di una misura antidumping.
L’altra novità, aggiunge Azzi, è che «per la prima volta la Commissione ha disposto la sorveglianza di un prodotto che non è oggetto diretto dell’indagine in corso», ovvero di prodotti in compensato di legno tenero (conifere come abeti e pini). Questo perché sono state denunciate e, in alcuni casi, documentate pratiche scorrette alle dogane da parte di alcuni produttori cinesi, che aggirano i controlli ricoprendo i prodotti in latifoglie con sottili strati di conifere, dichiarano il transito di compensati «softwood» anziché «hardwood». «L’effetto di questa seconda decisione è che tutto il compensato proveniente dalla Cina è ora monitorato alle frontiere e potrebbe, prima del previsto, essere sottoposto a dazi», spiega Azzi. In alcuni casi, per giunta, i produttori cinesi stanno includendo nei lotti di prodotti introdotti nell’Unione europea anche legno russo oggetto di sanzioni e che dunque non dovrebbe essere commercializzato.
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