L’IoT a rischio hacker

Ogni anno Kaspersky Lab valuta la situazione della sicurezza legata all’Internet of Things, attraverso un suo esperto, in una situazione reale, con l’istallazione nella propria casa di dispostivi smart. Se l’anno scorso l’analisi si era concentrata su router, NAS, smart Tv e server casalinghi connessi alla rete domestica, e aveva evidenziato forti rischi per la sicurezza a tutti i dati contenuti in tutti i dispositivi collegati. Quest’anno la ricerca si è concentrata sui dispositivi casalinghi smart che hanno specifiche funzioni, per esempio è stato analizzato una dongle Usb per lo streaming video, una cam IP (tipo baby monitor), una macchina per il caffè e un sistema di allarme con sensori magnetici per porte e finestre. Tutti si sono rivelati facilmente vulnerabili. La dongle Usb quando viene configurata la prima volta usa una propria connessione wifi prima di connettersi al network della casa, un eventuale hacker può accedere alla chiavetta sfruttando proprio il wifi per collegarsi ad essa e inviare contenuti streaming hakerati, per esempio potrà far visualizzare sullo schermo la richiesta di inserire le credenziali di rete. La cam IP è risultata accessibile a chiunque acceda alla rete wi-fi, non solo, certi modelli permettono ai pirati informatici di ottenere permessi di root, aggiornare il firmware e in definitiva usare la videocamera come strumento per spiare il mal capitato. Addirittura per accedere alla macchina da caffe non occorre neppure entrare nella rete domestica, ed anzi eventuali hacker possono sfruttarla facilmente per conoscere password di rete. Ma l’IoT che si è rivelato in definitiva per un certo verso più vulnerabile è stato il sistema di allarme, che se al livello informatico è impenetrabile, perché ogni comunicazione è criptata, a livello “fisico” ha una forte lacuna progettuale, infatti il sistema di sensori anti intrusione – che funzionano attraverso il contatto tra campi magnetici, quando questo viene a mancare l’allarme scatta – è particolarmente vulnerabile, poiché basta una calamita potente da collocare all’esterno della porta o finestra per far si che il sensore continui a rilevare la presenza di un campo magnetico e non segnali l’eventuale apertura e intrusione.

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