Si attesta a circa 300 milioni di euro la cifra stanziata dal Governo per il decreto incentivi. Questo, almeno, è il dato dichiarato dal ministro Claudio Scajola al “Corriere della sera” di stamane. Saranno interessati “i settori che sono in crisi ma che non hanno ricevuto aiuto l’anno scorso”. 216 milioni di euro dovrebbero essere destinati a elettrodomestici, cucine componibili, abitazioni ad alta efficienza energetica e computer. Dovrebbe essere confermato il duplice meccanismo: un primo decreto che definirà la costituzione di un fondo unico per gli incentivi e i comparti interessati. Seguirà un decreto attuativo, si suppone entro un mese. “Ci credo solo quando l’avrò visto nero su bianco” ha dichiarato Rosario Messina, presidente di FederlegnoArredo. Messina lamenta il ritardo dell’Italia nell’aiuto ad alcuni comparti e le cifre stanziate, esigue rispetto a Francia e Germania. “Invece di investire in cassa integrazione per tenere artificialmente in vita imprese già fallite, bisognerebbe raccogliere i fondi disponibili e convogliarli verso le imprese”. “Sì agli incentivi, purché siano semplici da ottenere sul piano burocratico. E poi la durata non sia limitata a pochi mesi”, ha precisato Andrea Sasso, neo presidente di Ceced Italia, associazione che riunisce i produttori di elettrodomestici, che in Italia realizzano il 50% della produzione europea, la maggior parte esportata. In un’intervista sempre sul quotidiano milanese, il direttore commerciale di Febal Stefano del Fabbro ha dichiarato che con gli incentivi il fatturato dell’azienda potrebbe crescere del 20%, altrimenti potrebbe attestarsi a un +5%. © RIPRODUZIONE RISERVATA In caso di citazione si prega di citare e linkare progettocucinabiz.it