In Italia il “bianco” continua a perdere posti di lavoro

Nel settore degli elettrodomestici gli esuberi “toccano ormai il 25% delle maestranze”. Lo ha dichiarato al “Sole24Ore” di oggi Roberto Toigo, segretario nazionale della Uilm (Unione italiana lavoratori metalmeccanici) all’interno di un articolo che descrive la difficile situazione in cui versa il comparto italiano del bianco, che oggi, come ricorda Andrea Sasso, presidente di Ceced Italia, impiega 120 mila addetti “tra diretti e indiretti, mentre erano 180 mila nel 2003”. Sasso auspica un incontro entro fine febbraio con il ministero dello Sviluppo economico proprio per discutere del futuro del settore, la cui crisi non ha risparmiato le grandi multinazionali, che negli ultimi anni hanno dovuto procedere con esuberi, ridimensionamenti e chiusure di siti produttivi ubicati nel nostro Paese. Electrolux ha annunciato il terzo piano di ristrutturazione dal 2008 e Whirlpool prevede esuberi in ognuno degli impianti Italiani, soprattutto in provincia di Varese, dove però è previsto un piano di reindustrializzazione. A registrare la situazione peggiore è il distretto di Fabriano (An), fa notare ancora il “Sole24Ore”, già messo in ginocchio dalla crisi dell’Antonio Merloni. Indesit Company ha chiuso le fabbriche di Brembate (Bg) e Refrontolo (Tv); tra i produttori di cappe Best – del gruppo americano Nortek – ha chiuso la fabbrica di motori di Cerreto d’Esi (An), mentre Faber, di proprietà della svizzera Franke, ha annunciato la chiusura del sito di Fossato di Vico (Pg). Entrambe le aziende però assicurano di voler continuare a investire in Italia mantenendo nel distretto fabrianese in particolare le produzioni high-end e i centri di Ricerca e sviluppo.
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