In Italia c’è ancora spazio per la distribuzione tradizionale

Il comportamento dei consumatori italiani si discosta dalle abitudini globali di acquisto. Se da un lato, infatti, gli abitanti del Bel Paese sono interessati a tutto ciò che riguarda gli aspetti più attuali, come la tecnologia e Internet, dall’altro desiderano ancora un’esperienza d’acquisto fatta di fisicità e relazione. È quanto emerso durante il seminario annuale di GfK Eurisko che si è tenuto ieri a Milano, dal titolo “The Italian Way: i valori distintivi degli italiani e del made in Italy”. A partire da questo assunto, gli esperti dell’istituto di ricerca vedono per l’Italia la possibilità di una salvaguardia dei negozi tradizionali e di prossimità, che anni fa sembrava dovessero essere totalmente scalzati e completamente sostituiti dalle grandi superfici. Il futuro invece, secondo GfK Eurisko, potrà essere fatto di piccoli negozi iper-specializzati, i quali dovranno saper integrare il rapporto diretto con il consumatore, e il suo coinvolgimento emozionale, con strategie legate alla tecnologia, come Internet e l’e-commerce. La sfida per competere con la Grande distribuzione passa anche attraverso la flessibilità che il retail di piccole dimensioni riuscirà a garantire, che è fatta di “consulenza, profondità, novità e creatività, nuovi blend e formati, leggeri e convertibili nel tempo, senza necessariamente grandi investimenti”.

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