In Europa solo il 35% dei Raee è gestito in modo corretto

Rifiuti elettronici trattati in maniera non conforme: un problema che non riguarda solo l’Italia ma l’intero Vecchio Continente. Infatti, secondo il rapporto Countering Weee Illegal Trade, solo il 35 per cento dei Raee dismessi in Europa è gestito in maniera corretta. Il restante passa attraverso canali illegali e senza controllo. Un danno ambientale, economico e sociale.

A fronte di un totale di 9,5 milioni di tonnellate di rifiuti, il 65 per cento di Raee (circa 6,2 milioni di tonnellate), è stato esportato (1,5 milioni di tonnellate), riciclato in modo non conforme in Europa (3,15 milioni di tonnellate), sfruttato per le componenti dal più alto valore commerciale (750 mila tonnellate) o semplicemente gettato tra i rifiuti indifferenziati (750 mila tonnellate).

Sono questi i dati principali emersi dalla ricerca durata due anni – da settembre 2013 ad agosto 2015 – finanziata dalla Comunità europea e realizzata da Interpol, United nations university (Unu), gli istituti United nations interregional crime and justice research e Compliance & Risks, il Weee Forum, l’associazione Cross-Border Research e la società Zanasi & Partners.

Lo studio sottolinea poi che “i sistemi efficaci di monitoraggio delle performance di rimozione delle sostanze inquinanti e adeguati standard di trattamento dei Raee non sono pienamente utilizzati neppure negli Stati europei più avanzati dal punto di vista del controllo ambientale”. Dati, questi, che non possono che far riflettere addetti ai lavori e non solo.

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