Giovanni Salvarani, figlio di Renzo, fondatore dell’azienda, poco giorni dopo la scomparsa del padre, ha annunciato al Sole 24 Ore il progetto di debutto della nuova linea di cucine componibili: “Ho ripreso in mano la vicenda e il lavoro di mio padre nel 2018, tre anni fa, e l’ho fatto insieme a lui, nella convinzione comune che ci fosse ancora spazio sul mercato per il marchio Salvarani. Marchio che abbiamo registrato non solo per le cucine ma anche per il vintage e per il ciclismo, tutti settori in cui abbiamo ancora molto da dire“.
L’obiettivo di Giovanni Salvarani è quello di recuperare l’identità del marchio e le caratteristiche che hanno portato il brand nelle case di mezzo mondo e lo stabilimento sull’autosilo a diventare la più grande fabbrica del territorio con 250 mq di capannoni e 35 mila dipendenti per un giro d’affari di oltre 1 mld di euro.
Il progetto
Come dichiarato al quotidiano, Salvarani ripartirà con 15 fornitori italiani per creare una “cucia completamente diversa da quella dei concorrenti, riconoscibile a prima vista, tecnologica, ma che richiami il passato, a partite dalla LongLine, il nostro prodotto icona esposta al Moma di New York“.
Ma non è tutto: in progetto anche uno negozio. “Il primo negozio lo apriremo a Parma il prossimo anno, per poi spostarci oltreconfine, a partire da Belgio, Nord Europa e Francia, aree dove il ricordo anche del ciclismo legato al marchio Salvarani è ancora vivo“, ha aggiunto il manager .
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