Il fatturato cala (-2,9%) ma Miele continua a investire

Il Built-in deve ancora recuperare, mentre la libera installazione ha registrato una ripresa nel III e IV trimestre
I due Amministratori Markus Miele e Reinhard Zinkann insieme a Rebecca Steinhage, responsabile HR e Sostenibilità

Miele ha chiuso il 2024 con un atturato di 5,04 miliardi di euro, registrando un aumento dell’1,7% rispetto all’anno precedente, grazie alla acquisizione della joint venture SteelcoBelimed, specializzata in tecnologie mediche. Senza considerare l’acquisizione il fatturato sarebbe sceso del 2,9% e il numero di dipendenti sarebbe sceso del 4,2%.

Secondo Markus Miele, socio amministratore, il mercato si presenta come un mosaico con andamenti variabili nei settori della cura del pavimento, della cura della biancheria e degli elettrodomestici domestici.

Il programma di trasformazione di Miele, con un investimento totale di 500 milioni di euro, è stato finora implementato al 50%. Un punto rilevante è che, secondo Rebecca Steinhage, responsabile delle Risorse Umane e degli Affari Aziendali, la minaccia di licenziamenti forzati non incombe più sui dipendenti regolari. Invece, l’azienda ha optato per una riduzione del personale socialmente sostenibile, attraverso il pensionamento anticipato e dimissioni volontarie.

Per quanto riguarda la delocalizzazione parziale della produzione di lavatrici in Polonia, che porterà alla riduzione di circa 1.400 posti di lavoro in Germania nei prossimi anni, Steinhage sottolinea che gli altri stabilimenti tedeschi non sono a rischio. In generale, l’azienda si mostra più ottimista rispetto al 2023/2024 e guarda con fiducia al nuovo anno fiscale.

500 milioni di euro per crescita e sviluppo

Nonostante le sfide del mercato, Miele punta sulla crescita e mantiene un atteggiamento positivo. Il primo semestre del 2024 è stato particolarmente difficile, con un recupero nel secondo semestre. Il settore degli elettrodomestici da incasso deve ancora recuperare, mentre quelli da libera installazione hanno registrato una ripresa solo nel terzo e quarto trimestre del 2024.

Per contrastare le difficoltà nel settore delle cucine, Miele ha deciso di investire 500 milioni di euro fino al 2028, una cifra simile ai risparmi previsti dal programma di trasformazione 2024-2026. Questi fondi saranno destinati a impianti produttivi, strumenti, IT, digitalizzazione, intelligenza artificiale e al rinnovo del portafoglio prodotti, di cui il 60% sarà aggiornato entro il 2028 – una sfida ambiziosa.

Export più attraente – Focus sulla sostenibilità

Sebbene la Germania sia il mercato principale per Miele, l’azienda prevede che la crescita maggiore avverrà all’estero. Mercati chiave saranno USA, Svizzera, Australia e Paesi Bassi. Il nuovo stabilimento produttivo di Opelika, Alabama, avviato a dicembre 2024, è ancora in fase di avvio, ma Miele è fiduciosa in un’eventuale espansione. Questo potrebbe essere importante per contrastare i possibili dazi doganali imposti da Trump, ma anche per motivi di sostenibilità, dato che ora i forni extralarge non dovranno più essere spediti dalla Germania.

Un segnale di stabilizzazione del mercato nel 2025 è il ritorno della sostenibilità al centro della strategia aziendale. Miele punta sulla competitività attraverso pacchetti promozionali, incentivi di vendita, margini ottimizzati e una strategia di distribuzione internazionale, ma non intende ridurre la qualità o risparmiare sui materiali. La sostenibilità e la durata dei prodotti sono parte del DNA del marchio, che ribadisce il proprio impegno verso l’eccellenza: “Immer besser” (Sempre meglio).

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