Il consumatore è disattento

Livello di attenzione calante, memoria meno efficace e concorrenza spietata, di conseguenza i clienti sono sempre più critici nei confronti dei brand e difficili da conquistare e non solo attraverso i messaggi pubblicitari. È quanto sottolinea Cosimo Finzi, sociologoe Ceo di AstraRicerche. “Il cittadino, il consumatore continua a cambiare e i prossimi anni vedranno alcune caratteristiche e alcuni comportamenti rafforzarsi, prendere notevole importanza, diventando driver fondamentali per la comprensione del cliente. Il primo aspetto fondamentale è la caduta dell’attenzione media continuativa e della capacità di ricordare in modo qualificato. Una recente ricerca ha mostrato che i dieci secondi sono ormai un miraggio, l’attenzione media è scesa attorno ai 7-8 secondi. Il nostro cervello tende a perdersi dopo pochissimo tempo se non è opportunamente stimolato, sollecitato all’attenzione, spinto a tenere il filo” dichiara il sociologo: “La causa di questo crollo dell’attenzione (che, ovviamente, è medio perché sintetizza valori differenti tra i soggetti e anche tra situazioni di uno stesso soggetto, e si riferisce essenzialmente al mondo occidentale) deve essere studiata più a fondo, ma già adesso viene ritenuto plausibile che il nostro rapporto con le tecnologie digitali – in particolare con quelle che ci forniscono continui aggiornamenti (da uno smartphone riceviamo notifiche su email, instant messaging e sms, news in tempo reale, alert meteo e, per molti, post su social network personali e professionali) – sia alla base di questo cambiamento nel nostro orologio interno mentale”. Gli effetti? “Semplice, la comunicazione va ripensata; e non parliamo solo della comunicazione televisiva bensì di ogni comunicazione: quella commerciale, quella professionale/lavorativa, persino quella interpersonale. Il cogliere l’attenzione sarà sempre più difficile e costituirà un elemento di successo (o di insuccesso) per chi si rivolge al consumatore” prosegue Finzi. Le strade principali per superare la soglia degli otto secondi per il sociologo sembrano essere quelle di messaggi con un frequente rilancio (cercando di introdurre elementi di stimolo con elevata frequenza) o, in alternativa, la strada emozionale, “perché una comunicazione non di tipo razionale, ma che colpisce al cuore, interagisce con il nostro cervello in modo differente”.

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