Italian Creation Group, holding dell’arredamento made in Italy, fondata dall’ex AD di Assicurazioni Generali Giovanni Perissinotto, con l’apporto economico sostanziale di Lauro Buoro titolare di Nice (automazione e sicurezza) e del principe della consulenza Giorgio Rossi Cairo, non ha chiuso il 2022 con dati entusiasmanti. Come riportato da Affari Italiani il gruppo che possiede i marchi Driade, FontanaArte, Valcucine e Toscoquattro ha perso 6,2 milioni, quasi il doppio rispetto ai 3,6 milioni di passivo.
A livello di marginalità l’ebitda di gruppo da positivo per 1,6 milioni è diventato negativo per 502mila euro e l’ebit è in negativo per 3,1 milioni. Valcucine con 25,5 milioni rappresenta oltre la metà dei 46,5 milioni di fatturato, seguita a distanza da FontanaArte (7,5 milioni) e Driade (7,3 milioni).
Come si leggeva anche su e-duesse, in marzo era stato varato un nuovo aumento di capitale di 5 milioni probabilmente in relazione al capital write-off del valore di Driade e FontanaArte. L’esposizione debitoria di ICG era a fine dicembre di 18,3 milioni.
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