Un mondo fatto di oggetti sempre più smart, dall’auto al vaso delle piante, dagli elettrodomestici agli orologi su cui Kaspersky attraverso la società Statista ha sondato le percezioni degli utenti finali, nel caso specifico dei tedeschi, sottolineando però che le differenze sui risultati con il resto dell’Europa non sono poi tanto importanti. La prima risultanza è che se questi prodotti affascinano e parlano di futuro, i consumatori non utilizzerebbero però nella stessa misura ogni oggetto smart. Per esempio se il 52% pensa che utilizzerà nei prossimi due anni un dispositivo per la realtà virtuale, solo un terzo degli intervistati è pronto a provare un auto smart, ma addirittura solo l’8% affiderebbe l’acquisto di alimenti al proprio frigorifero intelligente. La seconda è che la società di sicurezza informatica evidenzia che non è solo un timore verso le incognite di un’automazione ‘spinta’ o tuttora verso i pagamenti digitali (il 34% non li ritiene sicuri) a frenare la propensione verso l’IoT, ma in maniera sempre più crescente l’invasione della propria privacy, visto che tutti questi oggetti andrebbero a immagazzinare dati personali sul consumo d’energia, su quando si accendono le luci (e quindi si è in casa), su quali alimenti e marche si consumano e quali tragitti si compiono più frequentemente e che come i consumatori tedeschi evidenziano, è già dimostrato che le società, in primis i grandi colossi della Rete, sfruttano a proprio vantaggio e cedono.
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