Una nuova ricerca del Censis analizza l’atteggiamento degli italiani in merito ai segnali di ripresa economica del Paese. Emerge un atteggiamento di dubbio e sfiducia nei confronti del futuro, che l’istituto di ricerca definisce una “economia in galleggiamento”: da un lato infatti permane la cautela, per cui le famiglie dall’inizio della crisi sono maggiormente attente ai risparmi e all’indebitamento, dall’altro questo atteggiamento tende a rallentare la ripresa. Secondo il Censis il “tesoretto” degli italiani accumulato dal 2007 in termini di risparmi ammonta a 1.300 miliardi di euro in contanti e depositi bancari. E la situazione potrebbe non mutare di molto se si considera che 36,4 milioni di persone non credono che ci sarà la ripresa, contro 5,1 milioni convinti che quest’ultima sia già in atto. In generale, quasi il 94% si sente “insicuro rispetto al futuro”, inteso secondo varie forme: disoccupazione, difficoltà di reddito, non autosufficienza in età avanzata… sfiducia anche nel modo in cui “vengono gestiti i soldi pubblici”: si salvano solo il volontariato e il terzo settore. Tale clima di incertezza e scetticismo, affermano dal Censis, non consente di “cavalcare la ripresa”. A ciò si aggiunge il fatto che, sempre per risparmiare, si ricorre al “sommerso”, sempre più focalizzato su “servizi e prestazioni”. Secondo il Censis sono oltre 3 milioni i lavoratori non regolari in Italia, pari al 12,6% dell’occupazione totale.
L’unico dato contrastante con questo clima ancora pessimista riguarda gli investimenti nel “mattone”. Da un anno a questa parte le richieste di mutui continuano a crescere e in questo settore “cresce l’ottimismo”.
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