Gabriele Centazzo (Valcucine) rilegge la storia della cucina

Da Artematica alla sostenibilità a 360° il fondatore e designer di Valcucine, propone un racconto fatto di visione, coerenza e innovazione
Gabriele Centazzo, fondatore e designer di Valcucine

Questo è l’estratto di un articolo pubblicato sul numero di Settembre di Progetto Cucina. L’intero numero è scaricabile attraverso Apple Store o Google Play. Per scaricare il pdf basta cliccare qui

Abbiamo parlato più volte, in queste pagine, dell’evoluzione culturale e sociale della cucina e del suo progressivo affrancamento da semplice spazio di servizio a luogo simbolico e identitario della casa. Ma per raccontarlo sotto una luce diversa Progetto Cucina si è affidata a Gabriele Centazzo, fondatore e designer di Valcucine, che ci guida attraverso un racconto fatto di visione, coerenza e innovazione.

“La cucina è stata protagonista di una vera e propria evoluzione culturale e sociale, partita agli inizi del ’900”, inizia Centazzo, un cambiamento non improvviso, ma frutto di un lento processo guidato dall’evoluzione della qualità della vita. “La crescente attenzione al benessere, alla convivialità e alla qualità del tempo passato in casa ha portato la cucina ad aprirsi verso gli altri ambienti, fondendosi con il soggiorno e diventando così simbolo di accoglienza e identità”.

In questo nuovo scenario, il design diventa protagonista di una vera metamorfosi: un atto culturale prima ancora che funzionale, capace di rispondere non solo a esigenze concrete, ma anche ai bisogni inconsci di ciascuno. È, quindi, uno strumento di trasformazione consapevole, che migliora la vita quotidiana dando forma a valori profondi.

Pioniere del design sostenibile, Centazzo si racconta attraverso i suoi progetti: “Ho disegnato la prima anta da cucina dematerializzata, che risparmia fino all’86% di materia prima; le prime soluzioni ergonomiche in cucina, con il canale attrezzato prima e con New Logica poi; e la prima cucina circolare, 100% riciclabile, scomponibile e completamente priva di emissioni di formaldeide”.

Oggi la sostenibilità non è più un’opzione, ma una condizione imprescindibile. I cucinieri italiani sono chiamati a rispondere, senza alcun compromesso, a un’urgenza che richiede scelte progettuali responsabili, etiche e consapevoli. Ignorare questo richiamo equivale a progettare contro il futuro.

Valcucine è stata una tra le prime realtà a comprendere la necessità di integrare la sostenibilità in ogni progetto: una scelta non dettata da una moda o un vincolo imposto dal mercato, ma da una convinzione profonda. “La spinta verso una scelta consapevole – racconta Centazzo – deriva da una sensibilità verso i valori ambientali, maturata durante l’infanzia e rafforzata da letture come Il dilemma nucleare di Carlo Rubbia e Capitalismo naturale di Hawken, Lovins e Hunter Lovins”. Questa consapevolezza, per il designer, impone una coerenza assoluta tra progetto e visione del mondo: “Ogni oggetto, ogni scelta progettuale lascia un segno nel mondo e racconta un modo di abitare il presente”. Per questo, creare cucine durature e significative non è un obiettivo commerciale, ma un atto di responsabilità: “Era – ed è tuttora – un gesto coerente con il mio modo di intendere il progetto. La cucina sostenibile non è un esercizio formale, ma deve rappresentare un’azione consapevole, nel rispetto dell’uomo e del pianeta”.

È quindi inevitabile la necessità, per Valcucine, di costruire una cucina duratura e significativa nel tempo.

Un percorso di innovazioni

Il cammino innovativo di Valcucine inizia nel 1987 con Artematica, la prima anta al mondo dotata di un telaio in alluminio invisibile dall’esterno e di un pannello estetico di soli 5 mm. Dieci anni dopo arriva Ricicla, con uno spessore ridotto a soli 2 mm. Nel 1997, l’introduzione del canale attrezzato rappresenta un’altra svolta perché “ha cambiato radicalmente l’approccio alla cucina – sottolinea il manager – dando origine a una nuova ergonomia e portando allo sviluppo dei pensili Ala e Aerius”.

Una vera innovazione funzionale che coinvolge la forza di gravità stessa, utilizzata al posto di cerniere e pistoni perché, come spiega Centazzo, “questi elementi ridefiniscono il concetto di cucina, introducendo modalità d’uso inedite e nuove forme d’interazione”.

L’espansione dello spazio operativo regala una sensazione di libertà e un’atmosfera avvolgente, interamente personalizzabile. Un esempio significativo è V-Light, “un sistema di illuminazione che segue il ciclo circadiano della luce e accompagna l’utente lungo l’intera giornata, riproducendo il naturale corso del sole”. Ma il progetto che più rappresenta l’anima di Valcucine è Invitrum, il primo sistema cucina realizzato esclusivamente in alluminio e vetro. Centazzo lo definisce un manifesto di valori: “Dematerializzazione, riciclabilità, assenza totale di emissioni tossiche e lunga durata sono i pilastri di questo progetto pionieristico, in grado di generare zero rifiuti a fine vita”.

Il design che affronta il futuro

Il design contemporaneo è chiamato a confrontarsi con sfide sempre più articolate: dall’integrazione con le tecnologie intelligenti, al dialogo con l’architettura, fino alla gestione di spazi ridotti e multifunzionali. Si tratta di abbracciare questi cambiamenti, connetterli tra loro e riuscire a eccellere in un mondo sempre più competitivo. “Con soluzioni come V-Motion 2.0 – continua Centazzo – Valcucine ha esplorato proprio questa direzione alla Milano Design Week 2025: creare un ecosistema intelligente, in cui aperture e illuminazione degli elementi speciali dialogano con l’utente per offrire un’esperienza fluida, funzionale e connessa”.

Non solo tecnologia. Valcucine ha sempre saputo integrare l’ambiente cucina con l’architettura circostante, puntando su materiali e soluzioni che esaltano la continuità dello spazio “pensili che scompaiono in nicchia, l’aggiunta di materiali architettonici come l’MDi o il Laminam, sistemi che esaltano la matericità del rivestimento delle pareti, porte passanti o elementi che possono diventare essi stessi volumi free-standing per separare gli spazi, come Logica Celata”, conclude il designer.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare progettocucinabiz.it