Da qui al 2028 le imprese italiane del lusso dovranno assumere 276 mila persone, e già ora fanno fatica a individuare ed attrarre i profili ricercati. Il grido di allarme è stato lanciato da Fondazione Altagamma, che raccoglie 120 aziende dei comparti produttivi d’eccellenza. Altagamma, riporta il Sole 24 Ore, in occasione della sua assemblea annuale ha presentato a Roma i risultati aggiornati della sua indagine sul fabbisogno di lavoratori: un dato in lieve calo rispetto ai 346mila stimati nel 2022, ma giustificato dalla “normalizzazione” della produzione dopo il boom immediatamente successivo alla pandemia, ma superiore ai 236mila del 2019 pre-Covid.
Il comparto design è quello maggiormente in difficoltà
Nel 2023 i settori che hanno denunciato le maggiori difficoltà sono stati quello del design (57%) e dei motori (55,9%), seguiti da ospitalità (47,7%), moda (47,5%) e alimentare (38,9%). E questo a fronte di una disoccupazione giovanile che secondo l’Istat in aprile ha raggiunto il 20,1%. «La formazione di nuovi talenti dev’essere la priorità per tutto il comparto manifatturiero italiano” – ha sottolineato Matteo Lunelli, presidente Altagamma.
L’industria italiana del lusso o per meglio dire ‘del bello e del ben fatto’ fattura è di 144 miliardi di euro, dà lavoro a 2 milioni di persone (pari all’8,2% dell’occupazione italiana), esporta il 50% della sua produzione e genera il 7,4% del Pil nazionale.
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