Si è svolta ieri la terza edizione della convention italiana di Federmobili, un appuntamento che raccoglie la distribuzione italiana indipendente dell’arredamento. L’evento si è composto di diversi momenti, che hanno voluto puntare gli obiettivi su attori particolarmente strategici per la filiera: il dialogo con il consumatore, il dialogo con l’industria, con gli architetti e il network dell’abitare di qualità. In particolare, sono stati presentati in anteprima i risultati della ricerca “Signs and Experience”, un’analisi degli spazi di vendita di circa 10 associati Federmobili a Milano e provincia svolta all’interno del corso di laurea magistrale CIMO dell’Università Cattolica. Il professore di Semiotica Ruggero Eugeni ha tratteggiato quanto emerso dalle visite nei punti vendita. “Abbiamo analizzato gli store secondo quattro voci: space, place, environment e social scape. L’identità del negozio deve essere sensibile, pratica, empatica, sociale. Volendo sottolineare le criticità emerse, i negozi visitati hanno spazi generalmente un po’ impersonali; ciò ha come conseguenza una visita poco ‘immersiva’ da parte del cliente finale. Mancano poi spesso delle aree deputate ai processi di accoglienza, né ci sono luoghi visibili riservati ai processi di progettazione. Non si trovano, poi, generalmente spazi per gli eventi, né di aggregazione fra clienti”. Commenta Mauro Mamoli, presidente di Federmobili: “E’ di fondamentale importanza valorizzare l’identità della distribuzione indipendente, che è il frutto – nella maggior parte dei casi – di una grande storicità. Questo è un elemento che è decisivo sottolineare, insieme ai fornitori”.
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