Di seguito un estratto dall’articolo apparso sul numero di Aprile di Progetto Cucina.
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Portavoce degli interessi della distribuzione, Federmobili promuove lo sviluppo del settore, contribuendo a rafforzare lo spirito associativo della categoria e l’interscambio delle relazioni tra i vari attori della filiera. L’associazione opera su diverse aree di attività, portando avanti da anni progetti concreti e di ampio respiro sia sul fronte dell’attività istituzionale sia attraverso la promozione di una rete di servizi a forte carattere innovativo e ad alto valore aggiunto. Abbiamo incontrato il presidente, Stefano Calzavara, per fare un punto sugli obiettivi e sulle priorità.
Un punto sul mercato
È vero, l’arredo ha chiuso il 2024 in flessione. “Era prevedibile, considerati gli anni di straordinaria crescita post-Covid”, dichiara Stefano Calzavara, presidente di Federmobili, l’associazione che riunisce più di 4.000 aziende e più di 40 sindacati dei mobilieri nelle Confcommercio di tutta Italia. “Chiaramente è un ragionamento che possiamo fare grazie alle veri che fatte con il nostro Osservatorio delle Vendite – spiega – abbiamo rilevato un calo di fatturato dei negozi indipendenti che si attesta attorno al 6%”. La contrazione del settore è confermata dai Preconsuntivi del 2024 di FederlegnoArredo, che evidenziano una contrazione del 3,1%, chiudendo con un fatturato della filiera di 51,6 miliardi di euro. In calo anche l’export, con una riduzione del 2,3% e un valore pari a 19,4 miliardi di euro (rappresentante il 30% del fatturato totale della filiera). Il saldo commerciale rimane comunque positivo, sorando gli 8 miliardi di euro. Fermo restando gli scenari economici globali, le situazioni geopolitiche e i consumi interni, che certamente non sono brillanti, il presidente Calzavara resta comunque ducioso, seppur prudente, rispetto al 2025. “Sicuramente quello che stiamo avvertendo è una certa vivacità del mercato, ma preferiamo essere cauti rispetto al futuro. Personalmente – ironizza – sarei contento di arrivare a dicembre senza registrare un segno meno davanti alla voce ‘Ricavi’”.
Cambiamenti in atto
Oltre al trend di mercato, nuove sfide si affacciano per i negozi indipendenti di arredo, e una di queste è rappresentata dai negozi monomarca. Una strada che, soprattutto nel segmento cucine, diversi grandi brand hanno deciso di percorrere già da tempo. Parliamo di spazi espositivi e di vendita esclusivi di alcuni produttori che, nei fatti, diventano così concorrenti dei negozi di arredamento “tout court”. “È doveroso analizzare in maniera asettica quello che sta succedendo nel mercato italiano – osserva Calzavara – la presenza dei monomarca sta impattando per circa il 13% nella filiera di vendita dell’arredamento”. Se parliamo delle cucine, i negozi monomarca vengono visti dal consumatore nale come operatori altamente specializzati nel mercato, anche grazie a una modalità comunicativa ef cace da parte dei produttori. “La Federazione non desidera essere né a favore, né contro l’apertura dei negozi monomarca – spiega Calzavara – ma vuole dare una rappresentazione reale della filiera, con una particolare attenzione a questo fenomeno in crescita”. A parere del Presidente, i negozi generalisti sono perfettamente in grado di rivolgersi al consumatore con competenza attraverso consulenze specialistiche di qualità. L’elemento di criticità, secondo Calzavara, riguarda le strategie o, addirittura, l’assenza di comunicazione ef cace da parte dei rivenditori di mobili. Se è vero che i monomarca sono appannaggio delle grandi aziende produttrici di cucine, “non capisco perché i produttori più piccoli non individuino il vantaggio di un’alleanza con i rivenditori di mobili indipendenti per comunicare adeguatamente il proprio messaggio”. Dall’altra parte, anche i negozi indipendenti dovrebbero spingere di più sul fronte comunicativo, a vantaggio loro e dell’intera filiera.
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