Export: Renzo Rastelli spiega perchè Aran è davvero World (e molto Usa)

Il pensiero del Ceo di Aran World su come crescere esportando cucine nel mondo
Renzo Rastelli, ceo di Aran World

Sul numero di settembre di Progetto Cucina pubblica una inchiesta di Serena Del Giudice che intervista 4 top manager di altrettanti brand italiani sul tema delle esportazioni.

Qui riportiamo le frasi attribuite a Renzo Rastelli, Ceo di Aran World

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“Gli Usa continuano a rappresentare un’area strategica sia per dimensioni sia per capacità di assorbimento – espone Renzo Rastelli, Ceo di Aran World – mentre in Europa vediamo una crescente domanda qualificata, soprattutto nel segmento medio-alto. Questi mercati sono particolarmente sensibili al valore del design, della sostenibilità e della qualità del Made in Italy, elementi centrali nella nostra offerta.” Oltre alla cucina, che rimane sempre il core business del gruppo, si registra una crescita significativa anche per la proposta bagno. “La tendenza globale – continua – va verso ambienti multifunzionali e di alta personalizzazione, e Aran World risponde con soluzioni modulari e integrate che combinano estetica e funzionalità.”

Per Aran World, il segreto sta nell’equilibrio: rimanere fedeli allo stile italiano, accompagnandolo però con un approccio flessibile e aperto. “Da un lato, esportiamo collezioni che rappresentano al meglio il design italiano, dall’altro sviluppiamo linee studiate ad hoc per soddisfare specifiche esigenze locali. La personalizzazione è una delle nostre principali leve competitive.”  illustra Rastelli.  Non si tratta di abbandonare il tricolore, ma di riuscire a conquistare il gusto dei diversi mercati. “La nostra forza è l’integrazione verticale della produzione, che ci consente flessibilità, velocità e capacità di risposta personalizzata. Collaboriamo con distributori locali, architetti e sviluppatori immobiliari per ottimizzare la penetrazione nei diversi mercati”.

In un contesto già segnato da dinamiche globali complesse, i dazi aggiungono un ulteriore elemento di instabilità, spingendo le aziende a valutare con ancora più attenzione strategie, forniture e politiche di prezzo. “Se confermati – aggiunge Rastelli – le tensioni sui dazi rappresenterebbero un rischio significativo per il nostro business negli Stati Uniti. L’incidenza potrebbe diventare rilevante e compromettere la competitività dei prodotti italiani rispetto a quelli locali e asiatici”. Tuttavia, rimpiazzare un mercato come quello americano non è semplice, né per dimensioni né per cultura dell’arredo. “Si tratta più di un affiancamento che di una sostituzione”, conclude il Ceo di Aran World.

Anche Aran World – che da tempo ha un solido posizionamento internazionale – individua nei mercati emergenti una leva strategica per il futuro. “L’India è senza dubbio un mercato interessante per le prospettive demografiche e urbane”, fa sapere il Ceo, confermando l’attenzione per un’area in piena espansione economica e urbanistica. Oltre all’India, anche il Sud America si affaccia tra le priorità: “siamo presenti con iniziative selezionate – continua – ma al momento non assorbono volumi paragonabili a quelli degli USA. Tuttavia, entrambe le aree rappresentano asset strategici per il futuro”.

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