MAURO BERSANI, socio e titolare di Arredorama (Cortemaggiore, PC)
Eurocucina è un appuntamento importante per noi rivenditori, anche se è difficile avere grandi aspettative considerando la ricchezza dell’offerta già presente. Auspicherei di trovare in fiera anche quei brand che usualmente ci accolgono nei propri showroom in centro a Milano. Trovo corretto che Eurocucina sia biennale, anzi gradirei molto che anche il Salone seguisse la stessa logica. La concomitanza dei due eventi crea un po’ di confusione e un notevole dispendio di energie.
ROBERTO GENESIN, titolare di Casa Amica Genesin (Loreggia, PD)
Potrebbero essere utili tavole rotonde che accrescano la cultura dei punti vendita e che aiutino i retailer a competere più su offerta, servizi e professionalità, e meno sulla scontistica, e li sostengano nel definire un corretto rapporto qualità-prezzo per fidelizzare i clienti finali.
GRAZIA CAVALLINI, titolare di E.G. Cavallini (Bovisio Masciago, MB)
Tendenze, nuovi colori e materiali per stimolare il mercato. Questo offre il Salone, ma dovrebbe favorire anche uno scambio di esperienze tra retailer. Per noi potrebbe avere una cadenza biennale, magari in alternanza con Eurocucina, anche perché per le aziende produttrici è molto impegnativo e sarebbe preferibile che queste risorse economiche venissero incanalate verso ricerca e design. Negli ultimi anni il Salone si sta rivolgendo molto al mercato estero, anche perché è quello che dà maggiori soddisfazioni ai produttori. L’auspicio è che le aziende espositrici tornino a diffondere nel mondo il gusto italiano.
ANDREA CUMINI, titolare di Cumini Casa (Gemona del Friuli, UD)
Mi auguro che i prodotti presentati abbiano identità ben precise. Il che non significa presentare prodotti estremi, ma sicuramente evitare l’omologazione. Se si entra in uno stand e non ci si accorge della differenza tra un brand e l’altro, sicuramente c’è qualcosa di sbagliato. Negli ultimi anni le aziende si sono un po’ allineate, a discapito della creatività. Al Salone ci vorrebbero iniziative mirate al canale della distribuzione, più per addetti ai lavori, anche perché, aumentando esponenzialmente il numero dei visitatori, il tempo per apprezzare il prodotto si riduce.
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