L’Unione Europea ha fissato l’obiettivo: presentare un nuovo regolamento dell’etichettatura energetica degli elettrodomestici entro il primo semestre del 2017. Questo è l’annuncio dato ieri durante la conferenza stampa di Ceced Italia, l’associazione che riunisce le aziende di elettrodomestici. I tentativi effettuati da produzione e distribuzione per evitare che ciò accadesse non hanno sortito effetto e così andrà in porto la proposta presentata lo scorso anno, che intende riportare la scala da A a G, eliminando dunque A+++, A++, A+. Non solo. L’intenzione è di lasciare “vuote” le classi A e B per assegnarle ai prodotti che nei prossimi anni dimostreranno maggiore efficienza rispetto a quella attuale. Ciò significa, in pratica, che a partire dal 2017 un elettrodomestico nella massima classe odierna, cioè A+++, sarà riscalato in classe C, la massima classe futura. Industria e retail paventavano questa proposta soprattutto per riguardo ai consumatori, nei quali si può ingenerare una grande confusione se la transizione non viene opportunamente pianificata, come specificano da Ceced Italia: “stabilità e chiarezza verso i consumatori e un’efficace implementazione del nuovo regolamento sono i fattori che garantiranno il successo dell’etichetta energetica nel lungo periodo”; sì, perché un’altra attenzione da avere, secondo l’associazione, è che non ci siano altri repentini cambiamenti, ma che si rispetti un periodo di continuità di almeno 10 anni. “Insistiamo per la più completa chiarezza nell’informazione al consumatore. Il tutto senza oberare produttori e distribuzione con ulteriori obblighi finanziari e normativi” ha dichiarato Manuela Soffientini, presidente di Ceced Italia. Importante poi è “una sorveglianza di mercato basata su controlli fisici sui prodotti e non solo sui documenti”. L’associazione ha approntato un’apposita infografica per riassumere i temi più importanti di questo “spinoso” cambiamento e le priorità da non eludere.
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