Da marzo 2021, elettrodomestici&Co dovranno adottare una nuova etichettatura energetica sia nei negozi fisici sia nei siti eCommerce. È quanto ufficializzato ieri, dopo una consultazione con le imprese del settore durata ben due anni, dalla Commissione Europea che ha pubblicato sei atti delegati che hanno definito grafica, colori e caratteristiche della nuova energy label obbligatoria per sei gruppi di prodotti. In particolare, per lavastoviglie, lavatrici, frigoriferi (cantinette comprese), lampade e Tv, si torna alla scala unica (dalla A alla G) con i colori a indicare il livello di consumo degli apparecchi: l’obiettivo, stando a quanto pubblicato, sembra essere quello di limitare (anzi, stoppare) il proliferare di nuove classi di consumo e scale che aggiungono il segno ‘+’ alla lettera A, a maggior ragione in un mercato attuale in cui l’efficienza energetica è diventata una leva competitiva forte. Non solo: l’etichetta energetica verrà dotata inoltre di un codice a barre con cui i consumatori saranno in grado di ottenere informazioni aggiuntive non commerciali tramite il proprio smartphone: in questo modo l’utenza potrà confrontare i prodotti avendo accesso non solo a informazioni sul consumo di elettricità, ma anche (per esempio) sulla quantità d’acqua per ciclo di lavaggio, sulla capacità di stoccaggio, sul rumore emesso e così via. Per adeguarsi alla nuova etichettatura, la macchina è già in funzione: dal 1° gennaio 2019 i player industriali possono già registrare gli apparecchi che richiedono la classificazione energetica nella banca dati prodotti europei per l’etichettatura energetica (Eprel) prima di venderli sul mercato. Per l’offerta già in distribuzione dal 1° agosto 2017 e fino al 1° gennaio 2019 la registrazione può avvenire entro il 1° luglio di quest’anno. Per i prodotti commercializzati prima del 1° agosto, la registrazione è su base volontaria. Gli ‘adeguamenti’ non finiscono qua: sembra infatti che la Commissione abbia anche previsto di adottare una serie di ‘adeguamenti’ di progettazione ecocompatibile che fissano requisiti minimi su aspetti quali l’uso dell’energia in stand by, la riparabilità, la disponibilità di pezzi di ricambio o la possibilità di smantellare e riciclare il prodotto una volta giunto a fine vita.
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